Caso De Masi, appello contro assoluzione funzionari bancari La presunta usura contro l’imprenditore tornerà in Tribunale per volere delle procure di Palmi e Reggio
Una guerra infinita che da una parte vede lo strapotere delle banche con le sue appendici politiche; dall’atra un imprenditore coraggioso che da decenni lotta contro la presunta usura legalizzata degli istituti di credito. Doppiamente vittima, del sistema bancario e del potere criminale. Un imprenditore vessato anche dalla ’ndrangheta.
Uno scenario con denunce e ricorsi che ha visto due processi e alla sbarra alcuni importanti vertici e funzionari bancari. “Palmi1 “e “Palmi2” la denominazione dei processi. È la vicenda che riguarda Nino De Masi con la sua azienda e una notizia positiva per l’imprenditore che si intravede all’orizzonte.
La procura generale presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria, rappresentata dal sostituto Giuseppe Adornato e quella di Palmi, con il sostituto procuratore Rocco Cosentino, hanno proposto appello contro la sentenza emessa dal tribunale di Palmi a fine ottobre scorso che ha scagionato 7 ex funzionari (alcuni dei quali ancora in carica) di Banca Antonveneta e Bnl.
Le due procure sostengono che il tribunale “ha completamente ignorato, con palese omessa motivazione, tutte le argomentazioni e prove indicate ed illustrate dal Pubblico ministero”. Le conclusioni dei magistrati sono molto dure: “Il tribunale ha ignorato che si tratta di un sistema ben organizzato per ottenere maggiori ricavi con l’applicazione di interessi oltre la soglia”.