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TAURIANOVA (RC), VENERDì 22 NOVEMBRE 2024

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“Caso emodializzati Reggio: è una vergogna nazionale” È quanto dichiara la deputata del Movimento 5 Stelle, Federica Dieni

“Caso emodializzati Reggio: è una vergogna nazionale” È quanto dichiara la deputata del Movimento 5 Stelle, Federica Dieni
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«La situazione degli emodializzati reggini è una vergogna nazionale, davanti alla quale le istituzioni regionali continuano a fare finta di niente». È quanto dichiara la deputata del Movimento 5 Stelle Federica Dieni.
«Come raccontato da autorevoli fonti di stampa – prosegue la parlamentare –, delle tante promesse fatte dalla Regione Calabria e dal commissario alla Sanità non ne è stata realizzata nessuna. Dei tre posti aggiuntivi negli ospedali “Riuniti” di Reggio Calabria, che garantirebbero cure ad altri 12 pazienti, si sono perse le tracce.

Stesso immobilismo anche per quanto riguarda le assunzioni annunciate: finora, denunciano i pazienti, l’aumento del personale sanitario non si è verificato, malgrado sia stato da tempo autorizzato. Nell’ex ospedale di Scilla, dove si sarebbero dovute attivare altre 5 postazioni per il trattamento dialitico, non è stata avviata alcuna procedura per mantenere fede alle promesse. A Melito, invece, i posti sarebbero pronti, ma manca ancora il personale medico che dovrebbe farli funzionare. Nessuna notizia, inoltre, rispetto all’attivazione del nuovo servizio di trasporto per i malati».

«La mancanza più grave, tuttavia – aggiunge Dieni –, è quella che riguarda il nuovo centro dialisi che, in teoria, dovrebbe essere realizzato a Reggio. Il progetto, secondo quanto trapela, sarebbe ancora arenato contro gli studi di fattibilità, con la Regione che non avrebbe dato seguito agli atti di propria competenza per l’attivazione dell’intera procedura».

«Siamo, in definitiva – conclude la deputata 5 Stelle –, ancora al punto di partenza. E questo nonostante i tanti annunci carichi di promesse che, visto lo stato dell’arte, non hanno fatto altro che alimentare false speranze in tutti quei malati che, ancora oggi, dopo anni di sofferenze, sono costretti a viaggi interminabili per sottoporsi a cure salvavita fuori regione. La misura è definitivamente colma, ma chi di dovere dimostra ogni giorno di non avere alcun interesse a migliorare le cose per il bene di questi pazienti».