Caso Marcianò, Nesci ricorda le denunce del M5s "Il sindaco reggino Giuseppe Falcomatà sta nascondendosi dietro a un dito"
«Il sindaco reggino Giuseppe Falcomatà sta nascondendosi dietro a un dito. Nell’estromettere Angela Marcianò ha dimostrato piccolezza, incapacità e inconsistenza politica». Lo afferma, in una nota, la deputata M5s Dalila Nesci, che aggiunge: «È necessario che il Movimento 5stelle rinfreschi in proposito la memoria collettiva. Dopo l’inchiesta “Mammasantissima”, eravamo intervenuti da soli l’anno scorso, chiedendo al ministro dell’Interno la commissione d’accesso agli atti del municipio. Davanti a migliaia di cittadini, portammo a Reggio Calabria Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Giulia Sarti e altri colleghi parlamentari, per sottolineare che nella città dello Stretto c’è un sistema molto pericoloso e invasivo, ricostruito in dettaglio dalla Procura». «Non vorremmo – prosegue la deputata 5stelle – che la vicenda Marcianò fosse ridotta a uno scontro personale all’interno del Pd. La costante denuncia del Movimento 5stelle è stata contagiosa e ha rafforzato la posizione della stessa Marcianò, il che significa che in politica contano gli esempi, che noi abbiamo dato senza pretese di esclusiva o primogenitura». «Fummo profetici – ricorda la deputata 5stelle – quando evidenziammo i rilievi riguardanti l’azienda Aet, partecipata dal dimesso presidente degli Industriali reggini, Andrea Cuzzocrea, in seguito interdetta, e quando ammonimmo la politica sui rapporti trasversali di potere all’interno del municipio. Io stessa, intanto da donna, espressi solidarietà a Marcianò, in giunta abbandonata nella battaglia per la legalità». «Giuseppe Falcomatà – conclude Nesci – ha avuto la fortuna di essere il figlio del compianto sindaco Italo Falcomatà e di essere candidato dopo lo shock dello scioglimento di Reggio per contiguità mafiose. Ciononostante, è rimasto muto e immobile sulle più gravi questioni aperte, anche su quelle, non meno importanti, della sanità locale. Adesso è urgente un approfondimento del Ministero dell’Interno sulla gestione amministrativa in riva allo Stretto».