Sono venuto a conoscenza di unarticolo, uscito questa mattina su “La Riviera”
(giornale freepress), nel quale viene offesa e sbeffeggiata Anna Rita Leonardi, miacollaboratrice
e mia collega di partito.Nell’articolo, la dirigente calabreseviene derisa e schernita,
a seguito delle sue dichiarazioni sullavicenda del comune di Platì (Rc).Nelle sue
righe Anna Rita dimostravatutto il suo impegno e la sua attenzione politica ed umana,
esternatanella sua volontà di mettere il suo impegno diretto per losvolgimento delle
elezioni del piccolo comune reggino.La sua professionalità e la suadeterminazione,
nel volersi ribellare ai dictat della criminalitàorganizzata, sono per me motivo
di vanto ed orgoglio.E’ per questo che prendo nettaposizione contro le offese e gli
insulti che le sono stati rivolti.Insulti che denotano, oltre ad un vergognoso modo
di utilizzare lacarta stampata, anche un tentativo di minimizzare e boicottare ciòche
invece dovrebbe essere supportato, ovvero la lotta ala’ndrangheta.Mi domando quindi,
come un qualsiasigiornale possa solo pensare di scrivere delle righe attaccando edoffendendo
una giovane donna coraggiosa, e come si possano utilizzarefrasi denigratorie e sessiste,
messe lì con il solo intento diinsultare qualcuno che, invece, svolge la sua attività
politica conserietà e professionalità.Chiedo dunque spiegazioni al direttoredel
giornale e chiedo di conoscere il nome di chi ha scritto quellerighe così volgari.Perchè
a differenza di chi, come AnnaRita, mette sempre la propria faccia ed il proprio
nome assumendosila responsabilità in ogni circostanza, l’articolo in questione non
èfirmato. Nessuno, quindi, ha avuto il “coraggio” di mettere ilproprio nome
sotto quelle frasi indecenti.Nella certezza di avere immediaterisposte (perchè la
storia non passi sotto silenzio), chiedo ancheche il PD Calabrese tutto si unisca
al mio appello e si erga a difesadi tutti quelli che, come Anna Rita, si battono
in prima persona perla loro terra.

Luigi Lacquaniti
Deputato del Partito Democratico