Caso Ripepi, Dieni: “Da Giorgia Meloni solo silenzio” "Non ha fatto sentire la sua voce in merito alla vicenda"
«Chissà cosa ne pensa Giorgia Meloni del fatto che uno dei più autorevoli esponenti del suo partito in Calabria sia tra i fondatori di una struttura d’accoglienza che riceve soldi, tanti soldi, da un ente pubblico, per di più guidato da un’amministrazione targata Pd». Così la deputata del M5S Federica Dieni.
«Il riferimento – continua la parlamentare – è al consigliere comunale di Reggio Calabria Massimo Ripepi che, come ha rivelato il Quotidiano del Sud pochi giorni fa, è strettamente legato all’Istituto per la famiglia, individuato da Palazzo San Giorgio come struttura di accoglienza per migranti minori non accompagnati, per una spesa di circa 356mila euro».
«Perché la leader di Fratelli d’Italia – si chiede Dieni – non ha fatto sentire la sua voce in merito a una vicenda che, oltre a cristallizzare la trasversalità degli atteggiamenti politici in riva allo Stretto, coinvolge il massimo dirigente del partito in una città in prima linea per l’emergenza sbarchi? FdI è quello stesso movimento che da anni propugna teorie anti-immigrati, che raccoglie firme per la chiusura dei centri di accoglienza e che ha più volte denunciato il sistema perverso che ha trasformato l’emergenza migranti in un vero e proprio business, secondo alcuni ancor più redditizio della droga».
«Meloni, forse – aggiunge la deputata 5 Stelle –, crede che questa vicenda possa passare sotto silenzio? Crede di poter continuare ad andare in tv a puntare il dito contro i “trafficanti di uomini” e le lobby dell’accoglienza mentre a Reggio il movimento riconducibile a uno dei suoi uomini di punta continua a incassare finanziamenti per la gestione dei migranti? Da parte dei vertici di FdI ci saremmo aspettati una presa di distanza netta rispetto al comportamento ondivago di Ripepi, il “pastore” del movimento Pace che fino a poco tempo fa sembrava uno dei più acerrimi nemici del sindaco Falcomatà; e che ora, invece, appare docile come un agnellino e a tal punto placido da poterlo ritenere, a buon diritto, una “stampella” di questa sciagurata maggioranza consiliare».
«Meloni – conclude Dieni – ritiene che quello di Ripepi sia un atteggiamento in linea con le direttive del partito? Considera ammissibile che uno dei volti di Fratelli d’Italia in Calabria possa indulgere in tali ambiguità politiche, al punto da essere “favorito” a suon di quattrini da un’amministrazione di centrosinistra? Aspettiamo pazientemente risposte esaustive, sia da parte dei vertici del partito sia dello stesso Ripepi, che in questa circostanza ha dimostrato di essere un dilettante della politica, incapace perfino di rispettare la linea del movimento di cui fa parte».