Caso Ruby, Pg ribadisce: “No a tv e fotografi”
redazione | Il 05, Apr 2011
No all’accesso al Palazzo di giustizia di Milano. Belen: “Mai stata ad Arcore ma testimonierò”
Caso Ruby, Pg ribadisce: “No a tv e fotografi”
No all’accesso al Palazzo di giustizia di Milano. Belen: “Mai stata ad Arcore ma testimonierò”
(ANSA) MILANO – La Procura generale di Milano non cambia idea sul provvedimento con cui la scorsa settimana e’ stato vietato l’accesso al Palazzo di giustizia di Milano alle telecamere e ai fotografi che in molti hanno chiesto l’accredito per partecipare al processo di domani nel quale e’ imputato Silvio Berlusconi per il caso Ruby. Nonostante le riunioni tra i vertici degli uffici e i tentativi di mediazione anche per salvaguardare il diritto di cronaca, da quanto e’ stato fatto sapere, la decisione rimane quella di non fare entrare in Tribunale i cameraman e i fotografi. E’ consentito l’accesso invece alle radio e dunque anche alle registrazioni audio e ai giornalisti della carta stampata.
BELEN, MAI STATA AD ARCORE MA ANDRO’ A TESTIMONIARE – “Se mi chiameranno dovrò andare, ma non sono mai stata ad Arcore”: così Belen Rodriguez ha risposto a chi le ha chiesto se andrà a testimoniare al processo Ruby che si apre il 6 aprile a Milano. Belen ha risposto a margine di una conferenza stampa di presentazione di un programma tv. La showgirl argentina è stata convocata come teste dalla difesa. “Sono stata chiamata perché Ruby ha fatto il mio nome nelle intercettazioni, ha detto che ero a una festa, ma io non sono mai stata ad Arcore” ha aggiunto Belen Rodriguez per spiegare come sia finita nell’elenco dei testimoni del processo Ruby. “E’ stato un equivoco ed è stato dimostrato”, ha sottolineato la showgirl argentina, a margine della presentazione del suo nuovo programma ‘Ciak… si canta!’ che debutta l’8 aprile su Rai 1. “Se la legge mi chiama andrò a testimoniare ma – ha ribadito – non ci sarà nessuna dichiarazione shock”. Essere coinvolta nel processo a Berlusconi non la sconvolge più di tanto: “sono abituata a essere tirata in mezzo”.
LONGO, NON ANCORA DECISO SE IO E GHEDINI CI SAREMO – “Non abbiamo ancora deciso, dobbiamo ancora valutare”. Così l’avvocato Piero Longo, uno dei difensori di Silvio Berlusconi ha risposto ai cronisti che, in una pausa dell’udienza Mediatrade, gli hanno chiesto se sarà presente mercoledì assieme al collega Niccolò Ghedini, per la prima udienza del processo sul caso Ruby. I due legali, infatti, sono anche parlamentari del Pdl e mercoledì alla Camera ci sarà la discussione sul processo breve. I due avvocati quindi potrebbero essere sostituiti per la prima udienza del processo sul caso Ruby dai colleghi Giorgio Perroni e Filippo Dinacci che fanno parte del collegio difensivo. In ogni caso, né il presidente del Consiglio né Ghedini e Longo presenteranno istanze di legittimo impedimento.
PM PROROGA TERMINI MINETTI-MORA-FEDE PER INTERROGATORI – I pm milanesi, che indagano sul caso Ruby, hanno concesso una proroga di sette giorni a Lele Mora, Nicole Minetti e Emilio Fede, accusati di induzione e favoreggiamento della prostituzione anche minorile, per scegliere di farsi interrogare o meno nell’ambito dell’inchiesta recentemente chiusa a loro carico o per presentare memorie difensive. I termini per decidere se sottoporsi o meno a interrogatorio sarebbero scaduti questo giovedì, ma con il deposito da parte della procura di nuovi atti di indagine, avvenuto mercoledì scorso, i pm hanno deciso di concedere ai tre indagati altri sette giorni. Venerdì scorso infatti i pm milanesi hanno depositato nuovi atti di indagine, tra cui le analisi sulle celle telefoniche che hanno accertato la presenza di un’altre decina di ragazze alle feste di Arcore. Atti che sono stati consegnati sia ai legali del premier, per cui il processo si aprirà giovedì, sia ai difensori di Mora, Fede e Minetti. Se decideranno di non sottoporsi a interrogatorio, gli indagati potranno comunque, attraverso i loro legali, presentare memorie difensive entro il 14 aprile.
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