Pm: il premier avrebbe avuto rapporti sessuali con la giovane dal febbraio al maggio 2010, ad Arcore. Indagati anche Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti
Caso Ruby: secondo Corriere.it Berlusconi sarebbe indagato
Pm: il premier avrebbe avuto rapporti sessuali con la giovane dal febbraio al maggio 2010, ad Arcore. Indagati anche Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti
(ANSA) MILANO – Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è indagato a Milano per la vicenda Ruby. Il premier, che è indagato per i reati di concussione e prostituzione minorile, avrebbe avuto rapporti sessuali con la giovane Ruby dal febbraio al maggio 2010, ad Arcore. Lo si evince da una nota della procura della Repubblica di Milano. A Silvio Berlusconi, indagato dal 21 dicembre 2010 nell’ambito dell’inchiesta sul caso Ruby, è stato notificato oggi un invito a comparire dalla procura di Milano. L’invito a comparire è stato “corredato dalla dettagliata indicazioni delle fonti di prova (…) per le ipotesi di reato a lui ascritte”. E’ quanto si legge in una nota della procura di Milano. La procura di Milano ha indagato per concussione Berlusconi, reato che avrebbe commesso tra il 27 e il 28 maggio scorsi e cioé la notte in cui la giovane Ruby venne portata in questura e durante la quale il presidente del Consiglio telefonò per interessarsi del caso ed ottenere l’affido della ragazza al consigliere regionale Nicole Minetti. Lo si evince da una nota della procura della Repubblica di Milano. Quel giorno Ruby venne condotta negli uffici della questura in seguito alla segnalazione di un furto, di cui una sua amica l’aveva accusata. Il pm minorile Fiorillo aveva disposto che la giovane venisse collocata in una comunità.
PM FIORILLO, EVIDENTE CHE QUALCOSA NON ANDAVA – “Era evidente che c’era qualcosa che non andava, ed è per questo che ho chiesto chiarimenti al Csm”. Il pm dei minori Annamaria Fiorillo, che era di turno la notte in cui Karima El Mahroug, detta Ruby, fu portata in questura e poi rilasciata, parlando con l’ANSA non entra nel merito degli sviluppi dell’inchiesta milanese che ha portato all’invito a comparire del premier Silvio Berlusconi, ma sottolinea come la sua iniziativa di rivolgersi al Csm fosse finalizzata a “preservare il ruolo di garanzia dell’autorità giudiziaria”. Il magistrato, infatti, ha sempre sostenuto di non aver mai acconsentito, quella notte, che la ragazza fosse affidata alla consigliera regionale Nicole Minetti, come sostenuto nelle relazioni della Polizia e anche dal ministro dell’Interno Roberto Maroni in Parlamento.
PERQUISIZIONI IN UFFICIO E CASA MINETTI – Perquisizioni sono state eseguite questa mattina, nell’ambito dell’indagine sul caso Ruby, nell’ abitazione e negli uffici del consigliere regionale Nicole Minetti, indagata, insieme con il premier Berlusconi, a Lele Mora ed Emilio Fede, nell’inchiesta della procura di Milano. Sempre da quanto si è saputo negli ambienti del Consiglio regionale lombardo, Nicole Minetti è giunta intorno alle 9 nel suo ufficio di via Filzi a Milano in compagnia degli agenti incaricati delle indagini provenendo, sembra, dalla sua abitazione. Nel suo ufficio sono stati sequestrati due computer, dopodiché la consigliera, a cui Ruby fu affidata la notte tra il 27 e 29 maggio scorso, ha lasciato il Consiglio regionale. Nicole Minetti, come si evince dal comunicato diffuso dalla procura di Milano, è indagata per violazione della legge Merlin sulla prostituzione e per aver indotto alla prostituzione la giovane marocchina Ruby: induzione che sarebbe avvenuta nel periodo compreso tra febbraio e maggio scorsi, cioé lo stesso per cui il premier Silvio Berlusconi è indagato per aver avuto rapporti sessuali con la minorenne. LEGALE RAGAZZA, DA OTTOBRE MAI SENTITA DA PM – “Da ottobre, cioé da quando io l’assisto, Ruby non è mai stata sentita dalla Procura”. Lo ha detto l’avvocato Massimo Dinoia, legale della ragazza, maggiorenne dallo scorso primo novembre, al centro dell’ inchiesta nella quale è indagato anche il premier Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile. Il legale oggi ha anche parlato al telefono con la giovane, la quale, prima di ottobre dovrebbe essere stata interrogata come parte offesa dai magistrati milanesi almeno un paio di volte se non di più.
PM BRUTI, SEMPRE RISPETTO PRINCIPIO NON COLPEVOLEZZA – Il procuratore di Milano, Edmondo Bruti Liberati, che ha firmato la nota diffusa oggi sull’indagine a carico del premier Silvio Berlusconi per la vicenda Ruby, precisa nello stesso comunicato di aver ritenuto “necessario” fornire alcune indicazioni, “in relazione a parziali e frammentarie notizie che sono state diffuse, al fine di una puntuale informazione, nel rispetto del principio costituzionale di non colpevolezza”.
POSSIBILI INDAGATI FORZE ORDINE? QUESTORE, NO COMMENT- Il questore di Milano Alessandro Marangoni non conferma e non smentisce il coinvolgimento di personale della questura nell’inchiesta sul caso Ruby in cui è indagato il presidente del consiglio Silvio Berlusconi. ”Non commento in alcun modo – ha detto il questore Alessandro Marangoni, che non ha ne’ smentito ne’ confermato indagato le indiscrezioni di possibili indagati tra le forze dell’ordine – e lascio agli inquirenti, se lo riterranno opportuno, precisare lo stato delle indagini”.
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