Caso Sissy, comitato civico scrive al ministro Salvini Continua la battaglia della famiglia e di "Sissy, la Calabria è con te" per la ragazza di Taurianova
Riceviamo e pubblichiamo
Al ministro dell’Interno, onorevole Matteo Salvini,
Onorevole, a scriverle sono i genitori e gli amici di una giovane agente della polizia penitenziaria vittima di una tragedia prima e dell’indifferenza dello Stato, poi. Abbiamo scelto di rivolgerci a Lei non solo come rappresentate di un’alta carica dello Stato, ma anche soprattutto come concittadino nella cui sensibilità ad alcuni temi umani e sociali abbiamo piena fiducia. Invochiamo il suo aiuto come garante dei diritti di questa cittadina modello, di questa giovane poliziotta che ha sempre servito lo Stato con entusiasmo e zelo: parliamo di Sissy Trovato Mazza. Della cui vicenda avrà appreso dai giornali.
Sissy è rimasta gravemente ferita da un colpo d’arma da fuoco mentre si trovava in servizio esterno presso l’ospedale civile di Venezia, il 1° novembre 2016. Le indagini non hanno appurato da chi e perché sia partito quel colpo, semplicemente perché sin dal primo istante la Procura di Venezia ha trattato il caso come un tentativo di suicidio – nonostante le eclatanti e svariate incongruenze segnalate dalla famiglia e dai media – quindi omettendo alcuni fondamentali accertamenti e misure, quali ad esempio isolare la scena del crimine, ovvero il vano dell’ascensore (che è stato subito dopo ripulito come se all’interno fosse accaduto un qualunque incidente di poco conto); periziare la ferita di Sissy, nel frattempo finita in coma. Senza, insomma fotografare quel quadro che avrebbe consentito di ricostruire i fatti e le responsabilità e che, scandagliato a distanza di mesi su pressione della difesa è risultato molto più torbido e sfocato.
Ci chiediamo, inoltre, perché Sissy sia stata sospesa dal servizio con conseguente sospensione dello stipendio – quindi trattata come inadempiente – pur essendo immobilizzata in un letto d’ospedale ed essendo, peraltro, rimasta ferita in servizio. Ci chiediamo ancora perché l’Amministrazione penitenziaria non si è mai fatta avanti per sostenere, almeno moralmente, la famiglia Trovato Mazza. Rispetto a questi e altri dolorosi interrogativi invochiamo il Suo intervento perché l’agente trovato Mazza possa ricevere giustizia e assistenza come merita. Se così fosse stato dall’inizio oggi non ci troveremmo a doverci opporre all’ennesima richiesta di archiviazione e potremmo dedicarci alla sua delicatissima salute con tutte le energie.
Potremmo dormire la notte, sapendo chi e perché ha ridotto così la nostra Sissy. Siamo certi che Lei non permetterà che la vicenda di una poliziotta del valore di Sissy resti ignorata dal nostro sistema giudiziario e dalle nostre istituzioni, ancorché non possiamo dire lo stesso dei privati cittadini, per cui Sissy è diventata un’eroina che combatte contro la morte, una sorella, una figlia, tale è l’interessamento dell’opinione pubblica al suo caso e alla sua salute. Un interesse che è sempre stato altrettanto vivo da parte della stampa, che non ha mai mancato di documentare il suo stato passo dopo passo, spesso svolgendo accertamenti e indagini autonome che hanno sollevato dubbi gravissimi. Confidiamo in Lei, Ministro e contiamo di poter stringerLe la mano quanto prima al capezzale di Sissy.
Salvatore Trovato Mazza e Caterina Martino,
Loredana Viola, Giuseppina Pinto e Patrizia Trovato Mazza, rispettivamente
presidente, vicepresidente e consigliere del comitato civico ‘Sissy la Calabria è con te’