Caso Urbani, Nesci e Parentela (M5S) chiedono la revoca I deputati del Movimento Cinque Stelle hanno chiesto al premier Matteo Renzi di revocare ad Andrea Urbani l’incarico di subcommissario alla sanità calabrese
Per la revoca al contabile romano Andrea Urbani dell’incarico di subcommissario per il piano di rientro sanitario in Calabria, i deputati M5s Dalila Nesci e Paolo Parentela hanno presentato un’interrogazione rivolta al presidente del Consiglio e ai ministri della Salute e dell’Economia. Nell’atto, i parlamentari hanno precisato: «Il dottor Urbani, che ha il compito precipuo di riorganizzare la rete dell’assistenza ospedaliera, non si è mai occupato di materia sanitaria, per come risulta dal suo curriculum, il che è, per analogia, contraddittorio con quanto prevede il Patto per la Salute 2014-2016, che richiede che il commissario per il rientro sia di comprovata esperienza in materia di gestione sanitaria». «Il dottor Urbani – hanno proseguito i deputati Cinque stelle – è revisore dei conti di Kpmg e di Agenas, uffici che lo pongono in una condizione di oggettiva incompatibilità con l’incarico di sub-commissario per il rientro dal debito sanitario della Regione Calabria».
I parlamentari M5s hanno ricordato che con altra interrogazione avevano già chiesto spiegazioni «al ministro della Salute circa la segnalazione che il subcommissario Andrea Urbani avrebbe fatto per la nomina di Alessandro Moretti, sprovvisto dei requisiti necessari e poi dimessosi, quale direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza». Per ultimo, Nesci e Parentela hanno rammentato al presidente del Consiglio e ai ministri della Salute e dell’Economia che «Parentela aveva segnalato alla Procura della Repubblica di Catanzaro il fatto che il subcommissario Urbani, politicamente vicino al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, per quanto riferito da articoli stampa si recherebbe soltanto una volta a settimana presso il dipartimento della Salute della regione Calabria, per svolgere il proprio incarico».