«A Cassano l’immigrazione è una problematica reale» L'associazione cassanese "Palombella Rossa", in una nota del presidente Cersosimo, dopo alcuni recenti episodi di cronaca, pone l'attenzione sul problema della presenza straniera in città
C’è un gran parlare in paese sulla bravata di un gruppo di cittadini di nazionalità straniera che pare, qualche giorno addietro si sia divertito a tamponare le auto in sosta con la propria automobile. Una notizia che non ha trovato conferma nelle cronache giudiziarie ma che tuttavia, pone pesantemente l’attenzione su una problematica reale, quella dell’immigrazione, che col passare del tempo sta assumendo dimensioni cosi grandi da diventare vera e propria emergenza.
Sono più di venti anni che le regioni del Sud sono meta costante di migrazioni da ogni parte del Mediterraneo e zone come la nostra, a prevalente natura agricola, diventano anche la meta lavorativa per molti di loro. Non ci sarebbe nulla di scandaloso in tutto questo, considerando che è nella natura umana lasciare le parti povere del mondo per raggiungere zone più ricche in cerca di accoglienza, dignità e progresso.
Ma forse proprio su queste ultime parole che l’immigrazione trova l’ostacolo e diventa problematica sociale: dov’è l’accoglienza? Dov’è dignità? Dov’è il progresso?
Su questi interrogativi dovrebbe riflettere la classe politica tutta, soprattutto quella parte politica che ha definito “fiore all’occhiello” le politiche migratorie portate finora avanti, in maniera bipartisan, nel Comune di Cassano Ionio.
Negli ultimi anni abbiamo assistito alle politiche migratorie gestite a Cassano Ionio da associazione di Perugia, che tra le altre cose ha già affermato di voler ripopolare il centro storico con famiglie di migranti, alle quali verrebbe garantita una casa restaurata e arredata di ogni confort. Nel chiederci il perché quest’associazione non ha pensato a fare questo esperimento sociale nel centro storico di Perugia anziché pensare a quello di Cassano Ionio, di pari importanza e bellezza artistica, ci preme puntare l’indice su questa forma di integrazione che con il passare del tempo sta contribuendo a creare dei ghetti che di fatto, alimentano l’odio razziale, soprattutto da parte di molti cittadini cassanesi che non riescono ad accedere ad un mutuo per l’acquisto della prima casa.
Basta farsi un giro per il centro storico oppure per la piazza principale del paese per notare interi gruppi di cittadini di nazionalità straniera che non convivono tra loro, non socializzano ma si emarginano in tanti gruppi.
Non c’è INTERAZIONE. Una parola importantissima, un gesto umano che si sarebbe dovuto stimolare prima di parlare di INTEGRAZIONE.
Molti cittadini cassanesi ancora non conoscono a fondo la questione immigrazione, non conoscono le culture, non c’è alcuna forma di interscambio: come si può pensare di lasciar convivere queste persone senza una necessaria opera culturale? Qui il ruolo della mediazione diventa di fondamentale importanza.
L’associazione Cidis, che è giunta a Cassano da qualche anno, ha iniziato ad operare in questo campo molto delicato senza però pensare ad avviare un confronto con le altre forze sociali della città, molte delle quali già attive nel campo dell’immigrazione da molto tempo prima che la stessa associazione Cidis mettesse piede in città. Ma non c’è stato neanche un momento di confronto con i cittadini che in questa fase, necessitavano di ogni input culturale atto a spronare la cultura dell’accoglienza e dell’integrazione.
Non è nostra intenzione puntare l’indice o colpevolizzare chicchessia, ma siamo dell’idea che problematiche di siffatta importanza debbano essere trattate in maniera oculata ed imparziale, avendo piena considerazione di tutti i fattori che contribuiscono alla creazione di una società moderna, civile e democratica.
Urge una ferma presa di posizione da parte del Municipio, che deve spingere gli Ispettorati del Lavoro a girare di più in cerca di manodopera in nero, urgono politiche culturali atte a stimolare la cultura dell’accoglienza, urgono interventi sociali seri per i nuclei familiari italiani rimasti indietro e con le stesse problematiche abitative.
Non vogliamo essere negativi ma siamo dell’idea che oltre all’odio razziale, presto scoppierà una guerra fra poveri.
Evitiamo che tutto ciò accada, ripensiamo ai progetti di integrazione, diamo la possibilità ai cittadini di Cassano di conoscere bene la questione e poi, pensiamo a tutti gli altri interventi di natura sociale.
Pasquale Cersosimo
Associazione Palombella Rossa