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TAURIANOVA (RC), VENERDì 13 DICEMBRE 2024

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Cassano, ferriti di zinco. Papasso: “Dopo 15 anni di inerzie e colposi silenzi, la strumentalizzazione di Gallo”

Cassano, ferriti di zinco. Papasso: “Dopo 15 anni di inerzie e colposi silenzi, la strumentalizzazione di Gallo”

| Il 14, Set 2012

“Ora perde anche l’eleganza”

Cassano, ferriti di zinco. Papasso: “Dopo 15 anni di inerzie e colposi silenzi, la strumentalizzazione di Gallo”

“Ora perde anche l’eleganza”

 

“Alle osservazioni fornite in merito alla trattativa avviata con Syndial per ottenere, dopo 15 anni di inerzie e colposi silenzi, lo storico risultato di un risarcimento danni per il martoriato territorio cassanese, giunge una replica “felina” dell’ex primo cittadino Gianluca Gallo, tipica della “gatta che ci lascia lo zampino”, così Il Sindaco di Cassano All’Ionio replica alla nota diffusa dall’on. Gallo sulla nota questione risarcimento ferriti di zinco, e poi aggiunge:

“L’ennesimo tentativo di strumentalizzazione, consueto e prevedibile, che questa volta però si spoglia anche della tipica eleganza. Evidentemente le precisazioni fornite in merito al quadro storico e normativo della vicenda, unico elemento oggettivo al quale ancorare in maniera trasparente i termini di un eventuale accordo, hanno agitato oltre misura il consigliere Gallo che ha compreso che è probabilmente arrivato il momento in cui, la passione, la chiarezza e la fermezza con la quale la mia giunta e i miei sostenitori, stanno gradualmente facendo luce su di un “caso” ombroso, romperanno il “giocattolo” usato sino ad oggi in beffa ai cittadini.

Il risultato è che Gallo, dopo anni di convegni soporiferi sul tema ferriti di zinco, attraverso i quali ha anestetizzato le coscienze dei cittadini invitando tutti in fondo a non preoccuparsi più di tanto, oggi, all’improvviso, consapevole del fatto che sulla vicenda intendo agire ed agire con fermezza, inverte le sue pubbliche valutazioni e in merito alle ferriti, soffia sul fumo della confusione, seminando ad arte la zizzania di importanti pericoli. Quale il motivo di un così radicale cambiamento di rotta? Probabilmente, vale anche in questo caso l’adagio secondo il quale, le convenzioni di una vita, sono tradite dalla convenienza di un momento.

Altro che non temere confronti sulle ferriti e sfidare il ministero, Gallo dovrebbe invece sapere che, dati alla mano, la bonifica sulle aree interessate è cominciata, e questo è un dato temporale verificabile da chiunque, solo grazie all’incisiva azione della Procura della Repubblica di Castrovillari e alla condotta della giunta Carlomagno che dopo anni di silenzio, appena insediata al comune di Cerchiara, ha iniziato a rivendicare i diritti del suo territorio nei confronti dell’inquinatore. Ci sembra corretto che i cittadini sappiano invece che, durante l’amministrazione Gallo, pur essendo Cassano il comune capofila per il territorio Cassano-Cerchiara, da alcuni verbali delle conferenze dei servizi tenute presso il Ministero, emerge il più totale lassismo dello stesso nei confronti della vicenda e ancora che, per espressa previsione di legge, in sede Ministeriale ai comuni, in caso di attività legate ai SIN, è riconosciuto un potere quasi esclusivamente partecipativo ed affatto decisionale. Sicché, Gallo, piuttosto che raccontare di mitologiche sfide contro i mulini a vento, abbia il coraggio di dire che mentre lui era sindaco, altri, prima tra tutti la Procura della Repubblica di Castrovillari, hanno innescato i percorsi virtuosi che per la prima volta, hanno portato l’inquinatore Syndial ad un confronto diretto con i comuni e che solo nell’atto transattivo stipulato tra il Comune di Cerchiara e Syndial, si è obbligato per espressa previsione l’inquinatore a bonificare anche le aree esterne al sito di deposito.

Ciò che poi lascia perplessi è il suggerimento proveniente dall’avvocato Gallo di far costituire il comune di Cassano, quale parte civile, “nell’ipotetico” (così lui lo definisce) processo avviato dalla Procura della Repubblica di Castrovillari per ritardata bonifica. Un suggerimento superfluo, un sofismo inutile, poiché con riconoscenza sono convinto che, è proprio grazie all’efficacia dell’azione giudiziaria della nostra Magistratura, ha inchiodato i responsabili dello scempio ambientale alle proprie responsabilità, che noi oggi, siamo in grado di vedere riconosciuti i nostri diritti anche in termini risarcitori.

Si tenga tuttavia presente, con la forza oggettiva della legge, unico principio ispiratore della mia azione in questa trattativa, che l’art. 257 del D.lgs. n. 152/06, codice dell’ambiente, nella sua versione consolidata, prevede che “la bonifica estingue il reato”. Allora poiché la bonifica ad opera di Syndial è stata già avviata e, come risulta dagli atti ufficiali, è in fase di completamento, dica con trasparenza l’avvocato Gallo ai cittadini cassanesi che il reato di “omessa bonifica potrebbe estinguersi e che ciò, con molta probabilità, salvo fatti nuovi e differenti rispetto a quelli attuali, potrebbe portare all’archiviazione di alcune posizioni dell’inquinatore.

Con altrettanta chiarezza, si faccia sapere all’opinione pubblica, che al di là delle interpretazioni personali e particolari di Gallo, alla luce del quadro normativo attuale, un eventuale giudizio per il risarcimento del danno ambientale, porterebbe il quantum economico del risarcimento nelle tasche del Ministero dell’Ambiente, unico titolare del diritto, e non del comune di Cassano, anche se il danno è stato perpetrato al territorio di Cassano. E’ questa la questione fondamentale di cui i cittadini devono essere informati. Il Ministero dell’Ambiente è l’unico soggetto che per legge ha la titolarità ad “incassare” un eventuale risarcimento per danno ambientale ottenuto in giudizio dai comuni, compreso Cassano.

Ed è questo che si vuole evitare attraverso una transazione stragiudiziale: che il giusto risarcimento per i disagi subiti dai cittadini cassanesi, finisca in mano al Ministero per essere poi impiegato in politiche ambientali nazionali che nulla o poco avranno a che fare con il nostro territorio. “Il danno di Cassano deve essere riconosciuto a Cassano”, questo il motto che ispira la nostra azione.

Infatti la possibilità per i comuni di monetizzare il risarcimento per danno ambientale è preclusa per volontà di legge. Legge che è chiara e tassativa e che non può essere plasmata, attraverso interpretazioni fuorvianti, per giustificare le proprie carenze amministrative e gestionali.

La verità è che il decreto salva Eni, e su questo siamo pronti a qualsiasi tipo di confronto che sia supportato da concreti dati giuridici e giurisprudenziali e non solo da sterili chiacchiere da bar dello sport, trova applicazione già da oggi per tutte le vicende passate e presenti ed anche in quei giudizi di I, II e III grado anche pendenti, nonché in quelle sentenze già depositate non ancora passate in giudicato.

In questa vicenda oltre ad impiegare la passione di sempre e a pagare lo scotto dell’immobilismo dell’amministrazione Gallo, non lascerò nulla al caso e nulla di intentato ed a tal proposito, si rende disponibile a prendere in considerazione anche la fantomatica perizia tecnica di stima del danno ambientale, alla quale l’ex primo cittadino di Cassano allude continuamente. Perizia che, a meno che non sia custodita negli archivi privati e personali di Gallo, al momento risulta non esistere nei pubblici archivi e negli atti comunali. Certo come sono, che la possibilità di ottenere un riconoscimento per i disagi patiti dai cittadini cassanesi, dal deposito di ferriti di zinco nel proprio territorio, tanto più nella sussistenza di oggettive condizioni di svantaggio, rappresenti un risultato morale prima ancora che economico, cercato con la determinazione e la libertà di chi persegue esclusivamente gli interessi della collettività al di là di ogni interesse professionale.

Con questa convinzione proseguirò il cammino amministrativo intrapreso sul sentiero della trasparenza, correttezza e concretezza, facendomi guidare dalla più assoluta moralità. All’onorevole, avvocato Gallo, lascio volentieri lo scettro della fumosità e l’evidente tentativo di confondere idee e fatti”.