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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 09 GENNAIO 2025

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Cassano, nominato il responsabile comunale della prevenzione della corruzione

Cassano, nominato il responsabile comunale della prevenzione della corruzione

| Il 26, Mar 2013

Il sindaco Gianni Papasso ha nominato un apposito decreto

Cassano, nominato il responsabile comunale della prevenzione della corruzione

Il sindaco Gianni Papasso ha nominato un apposito decreto

 

 

Continua l’impegno del Sindaco di Cassano All’Ionio, Gianni Papasso, per la trasparenze e legalità dell’attività amministrativa comunale. Il primo cittadino, infatti, oggi ha adottato un provvedimento di forte significato, con il quale è stata introdotta la figura del responsabile della prevenzione della prevenzione della corruzione. Vista la legge 6 novembre 2012, n. 190, avente ad oggetto “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”, e considerato che la suddetta legge prevede, oltre all’Autorità Nazionale Anticorruzione che è stata individuata nella Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche, di cui all’art. 13 del D.Lgs 27 ottobre 2009, n. 150, anche un responsabile della prevenzione della corruzione per ogni amministrazione pubblica, sia centrale che territoriale. Infatti, il Sindaco di Cassano All’Ionio Giovanni Papasso ha nominato con proprio decreto, n. 6363 del 26 marzo 2013, con il quale è stata nominata la dott.ssa Giulietta Covello, Segretario Generale dello stesso Ente, Responsabile della prevenzione della corruzione del Comune di Cassano All’Ionio.

Così come previsto dalla legge 6 novembre 2012, n. 190, il Responsabile della prevenzione della corruzione dovrà provvedere anche: a) alla verifica dell’efficace attuazione del piano e della sua idoneità, nonché a proporre la modifica dello stesso quando sono accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti nell’organizzazione o nell’attività dell’amministrazione; b) alla verifica, d’intesa con il dirigente competente, dell’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione; c) ad individuare il personale da inserire nei programmi di formazione di cui al comma 11.