Cassazione annulla provvedimento contro Polifroni L'uomo era stato arrestato nell'ambito del processo "Cumbertazione" per i delitti di associazione a delinquere e ben cinque ipotesi di turbativa d'asta
La Sesta Sezione penale della Suprema Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso proposto dai difensori avvocati Armando e Clara Veneto e Salvatore Pignataro, ha annullato l’ordinanza del Tribunale del Riesame che aveva esaminato il caso dell’ingegnere Bruno Polifroni, arrestato nell’ambito del processo “Cumbertazione” per i delitti di associazione a delinquere e ben cinque ipotesi di turbativa d’asta relative ad una serie d’appalti di opere pubbliche realizzate a Gioia Tauro.
Secondo l’ordinanza di custodia cautelare, Polifroni avrebbe fatto parte di un sistema illecito volto a monopolizzare i lavori pubblici dell’intera regione nell’interesse e per conto del clan Piromalli di Gioia Tauro. Con una notevole mole di acquisizione documentale e testimoniale, la difesa aveva dimostrato quanto l’ipotesi fosse fantasiosa, ma il provvedimento, oggi annullato, aveva rigettato la tesi difensiva, pur modificando il regime detentivo. Il 3 luglio, però, la Cassazione ha dato il segnale di svolta, annullando per intero il provvedimento e disponendo che venga rivista non solo l’imputazione per turbativa d’asta, ma anche quella per associazione a delinquere.
Sarà nuovamente il Tribunale del Riesame a doversi pronunciare circa la sussistenza di una qualche responsabilità di Polifroni e dovrà farlo seguendo le direttive impartite dai Giudici di legittimità che, evidentemente, hanno ritenuto infondati gli argomenti che i giudici di Reggio Calabria avevano utilizzato per mantenere fermo l’impianto d’accusa, riconoscendo meritevole di accoglimento i motivi di ricorso proposti dal collegio difensivo.