Catanzaro, giallo su neonata trovata morta: autopsia non svela cause del decesso Non ci sono comunque segni di violenza sul corpo
CATANZARO – Solo gli esami istologici potranno fare luce sulle cause della morte della neonata trovata chiusa in una valigia, lunedì scorso, in un appartamento di Montepaone, in provincia di Catanzaro. L’autopsia, effettuata ieri all’Università di Catanzaro non ha chiarito nell’immediatezza le cause del decesso della piccola. L’autopsia è stata eseguita dagli specialisti dell’Ateno Catanzarese, Giulio Di Mizio, Isabella Aquila e dall’anatomopatologo Santo Giovanni Lio, che dovranno consegnare la propria perizia entro sessanta giorni. Sono stati loro ad esaminare ogni aspetto medico legale, per oltre quattro ore, sul corpicino della neonata, ma solo gli esami di laboratorio potranno dare le certezze richieste dalla Procura di Catanzaro e dai carabinieri della Compagnia di Soverato che conducono le indagini. C’è, però, una sicurezza: la bambina non è stata maltrattata. Sul suo corpo, infatti, non sono stati trovati segni di violenza. Una conferma venuta sia dalla Tac effettuata ieri, sia dai successivi esami. Tutto ciò complica il quadro il cui il delitto è maturato, dal momento che appare ancora più difficile comprendere il perché la donna ucraina di 32 anni, sposata e madre di due figli, possa avere deciso di partorire nella piccola casa di vacanza, per poi chiudere il corpicino in una valigia posta nell’armadio. Ed ancora, non si comprendono le incongruenze evidenziate nel racconto della donna, a partire dal fatto che la stessa abbia sostenuto di essere al terzo mese di gravidanza, mentre gli accertamenti hanno confermato che la bimba era giunta alla sua piena crescita per il nono mese di gestazione.