Catanzaro, grande partecipazione all’assemblea dei segretari di circolo e degli eletti del Pd
redazione | Il 08, Mar 2014
Presenti il deputato Alfredo D’Attorre e l’europarlamentare Mario Pirillo
Catanzaro, grande partecipazione all’assemblea dei segretari di circolo e degli eletti del Pd
Presenti il deputato Alfredo D’Attorre e l’europarlamentare Mario Pirillo
Una grande partecipazione ha caratterizzato l’assemblea dei segretari di circolo e degli eletti del Partito democratico della provincia di Catanzaro alla presenza del segretario regionale Ernesto Magorno. Una campagna d’ascolto che i vertici del partito regionale eletto dalle primarie dello scorso 16 febbraio hanno costruito per favorire il recupero di un protagonismo del territorio sacrificato da anni di commissariamento. La voce torna alle comunità, sia dei simpatizzanti democratici sia della gente che semplicemente chiede alla propria classe dirigente di risolvere problemi e dare risposte concrete alle istanze di partecipazione e di rispetto di diritti inviolabili come la tutela alla salute, al lavoro, alla mobilità, alla salubrità dell’ambiente. Temi, questi, emersi nel corso del confronto introdotto dal segretario provinciale Enzo Bruno – e arricchito dal contributo del deputato Alfredo D’Attorre, dell’europarlamentare Mario Pirillo, concluso da Magorno e soprattutto dalle sollecitazioni e dalle testimonianze degli iscritti – che rappresentano le priorità nell’agenda del partito regionale nella definizione del programma di governo che costituirà la proposta alternativa al centrodestra. Un partito unito e solidale, è emerso nel corso dell’assemblea, che deve tornare ad essere protagonista. “Un risultato importante – ha affermato Enzo Bruno – che fa ben sperare per il futuro e per il processo unitario intrapreso”.
L’assemblea dei segretari di circolo e degli eletti del Partito democratico della provincia di Catanzaro rappresenta il primo appuntamento con il corpo del partito dopo la stagione congressuale.
“Il partito si è messo a giocare in prima linea e qui in Calabria questa fase si è spinta ulteriormente avanti con l’elezione a segretario regionale di Ernesto Magorno – ha esordito il segretario provinciale, Enzo Bruno – Mi auguro che le vicende congressuali violente e velenose possano essere chiuse una volta per sempre. La Calabria ha bisogno di un partito che sia in grado di stare vicino alla gente e ai territori, che abbia la forza di essere ascoltato dal governo centrale, e la presenza di Magorno favorisce questo collegamento. Oggi il partito ha una sua classe dirigente e con essa deve governare questo processo di rilancio e rinnovamento: quello che stiamo costruendo è un partito che non deve essere più diviso tra eletti e territorio, ma un partito come corpo unico dove tutti suonano in maniera armoniosa”. Il segretario Bruno lancia ancora una volta un appello alla coesione, al superamento delle divisioni e delle rissosità per rispondere in maniera efficace alle scadenze elettorali che interesseranno nell’immediato molti comuni della provincia. “Abbiamo la necessità di rilanciare la nostra iniziativa politica, lo facciamo raccogliendo le firme per chiedere le dimissioni di Scopelliti, ma anche occupandoci di tematiche importanti come la mobilità, la sanità, il lavoro, il dissesto idrogeologico tutti temi – afferma ancora Bruno – su cui il centrodestra al governo della regione ha fallito. E’ il momento della responsabilità, ci aspettano importanti battaglie e per affrontarle c’è bisogno di un partito unito e solidale”. Unità e solidarietà, partecipazione e attenzione, protagonismo dei territori: sono questi i grandi temi emersi nel corso del confronto con i rappresentanti dei circoli, a cui anche le massime rappresentanze istituzionali hanno portato il proprio contributo.
“So che si è pensato a una sorta di mia fuga o di mio abbandono – ha esordito Alfredo D’Attorre che torna in Calabria dopo qualche messe, rilanciando il proprio impegno per la provincia di Catanzaro e spiegando le ragioni che l’hanno tenuto lontano dalla nostra regione -. In realtà, ho valutato sul fatto che una mia presenza, nel periodo congressuale, avrebbe inevitabilmente acceso ulteriori polemiche e contrapposizioni dopo una fase così lunga di commissariamento. Restare defilato dunque è stata una mia scelta. Così come è stata una mia scelta quella di attendere la fine del congresso, l’elezione del segretario provinciale e di quello regionale, per tornare a mettermi a disposizione del partito regionale e in particolare di quello di Catanzaro. E’ un impegno che ho preso quando mi sono sottoposto qui alle primarie, ed è un impegno al quale voglio corrispondere come deputato, con umiltà, nella speranza di dare un contributo importante. Fermo restando che alla fine della legislatura, quando questa avverrà, il Pd di Catanzaro riassumerà pienamente la propria rappresenta territoriale”. Nel corso del suo articolato intervento, in cui si è soffermato anche su problematiche nazionali a partire dalla riforma elettorale e alla genesi del governo Renzi, D’Attorre ha parlato anche dell’area centrale della Calabria come “elemento importante e strategico del cambiamento della regione. Per questo – ha detto ancora – abbiamo bisogno di un gruppo dirigente del Pd di Catanzaro più unito. Il congresso è finito, e quando un congresso finisce il segretario eletto è il segretario di tutti, di chi l’ha votato come di chi ha assunto posizioni diverse. Dobbiamo adesso far prevalere le ragioni della solidarietà interna e soprattutto della responsabilità che abbiamo di fronte alla Calabria. Con questo spirito spero di poter dare un contributo, oltre le polemiche congressuali che ci sono state, e fare in modo che da Catanzaro possa esserci un gruppo dirigente autorevole che faccia prevalere sempre di più il ruolo di questa provincia in Calabria e nell’interlocuzione con il nuovo governo nazionale”. “La parentesi del centrodestra al governo della Calabria è ormai conclusa, e non da adesso ma da molti mesi ormai – ha concluso D’Attorre -. Si sta protraendo solo sulla base di un attaccamento alle poltrone e di bieche logiche di potere. La Calabria attende un’alternativa, attende che noi battiamo un colpo e ci dimostriamo all’altezza della sfida del cambiamento. Sono convinto che se il Pd riuscirà a fare il Pd non ci sarà partita alle prossime elezioni regionali
Stimolato dai tanti interventi, il segretario regionale Ernesto Magorno ha assunto l’impegno di convocare al più presto una nuova assemblea dei circoli per dare a tutti gli eletti e gli amministratori la possibilità di intervenire. “Ringrazio questa provincia per lo straordinario sostegno che mi ha assicurato alle primarie e chiedo proprio di Catanzaro di fare lo sforzo di responsabilità maggiore – ha detto il segretario regionale -. Dobbiamo fare il tentativo di unire il Pd, ed è molto più facile unire i militati che i ceti politici che lo rappresentano”. Ripartiamo dai territori, dice Magorno che invita ad aprire le sezioni, “senza pregiudizi, mettendo da parte le questioni personali, spesso alimentate da noi. Dobbiamo tenere bene in mente che il nostro avversario è Scopelliti – afferma ancora il segretario -. L’aver messo subito un’azione forte in questa direzione, aiuta a dimostrare che esiste un partito pronto a dire a Scopelliti “vattene”, ma non perché c’è stata una sentenza, quanto perché non sei stato in grado di governare”. Il Pd deve costruire una proposta alternativa di governo e lo può fare aprendosi alla società, al mondo delle associazioni, del volontariato, delle professioni: non più può pensare di vincere solo con l’alleanza poggiata su Pd e Sel. E quando parla di “questione etica” chiarisce: rappresentare il partito nelle istituzione significa servire, la questione degli avvisi di garanzia viene dopo. Dobbiamo mettere al centro della nostra riflessione questione etica come servizio”. “Per dimostrare che vogliamo essere amministratori seri e credibili, dobbiamo mettere insieme subito delle idee da riferire al premier Renzi che sarà a Scalea il 20 marzo in occasione della manifestazione contro l’ndrangheta – afferma ancora il segretario-. Dopo penseremo alle primarie che faremo presto, stiano tranquilli tutti: le faremo e sarà il mezzo per scegliere il presidente della giunta regionale. Per stare insieme – conclude Magorno – dobbiamo farci unire dai contenuti e dai valori, altrimenti rischiamo di continuare a dividerci. Ho parlato spesso del valore della solidarietà che è assoluto: se stiamo insieme su questo valore fondante dei grandi partiti democratici e popolari, impareremo a fare questo percorso. Se saremo in grado di fare questo, costruiremo un grande partito e rilanceremo la nostra regione”. All’assemblea di questa mattina erano presenti anche i consiglieri regionali Piero Amato, Tonino Scalzo ed Enzo Ciconte, ed hanno portato il proprio contributo al dibattito il vice segretario provinciale Michele Drosi, Annamaria Cardamone ed Emanuela Neri, entrambe della segreteria provinciale, ma anche: Vincenzo Mazzei, Pantaleone Narciso, Giovanni Russo, Maria Tarantino, Maurizio Caligiuri, Pino Tomasello, Umberto Mancini, Rosario Bressi, Giuseppe Lucente, Vanni Clodomiro.