Cittanova, Mannoia incontra familiari vittime ‘ndrangheta L’incontro è stato organizzato dall’Amministrazione comunale
Appena arrivata a Cittanova per il concerto, riuscitissimo (era sold out già dopo poco giorni dall’apertura delle prevendite, e la sua caratura artistica non poteva che confermare le aspettative), organizzato dall’associazione Kalomena al Teatro Gentile, Fiorella Mannoia ha incontrato il sindaco Francesco Cosentino, gli assessori ed una ristretta delegazione di familiari delle vittime di ’ndrangheta.
L’incontro è stato organizzato dall’Amministrazione comunale di Cittanova per omaggiare l’artista e la donna, come spiegato da Francesco Cosentino: «Oggi abbiamo il piacere e l’onore di dare un omaggio della comunità ad una grande artista che è qui a Cittanova per la terza volta. Il garbo della persona e dell’artista, l’impegno civile e morale, le battaglie e l’onestà intellettuale di Fiorella Mannoia devono essere esempio da seguire sempre. Noi stiamo cercando di (ri)costruire l’immagine di questo paese del profondo Sud proprio sul garbo e sulla gentilezza, su questa “Cittanova Città Gentile” che fu e deve nuovamente essere» ha continuato il sindaco «e lei ci sembra l’espressione massima del garbo e della gentilezza.
Purtroppo sono sempre e solo gli esempi negativi quelli che fanno parlare di questo Sud: abbiamo voluto dare risalto invece alle cose positive, quelle che purtroppo non fanno notizia, ma che sono la base da cui ripartire. Lei è un esempio positivo importante, per questo abbiamo chiesto a una cittanovese di cui siamo orgogliosi, l’artista Sisetta Zappone, che lavora tra Londra e il Messico, di mettere a disposizione la sua arte per creare l’omaggio che stiamo per consegnarle».
Prima della consegna della matrice in rame e di sei acqueforti di Siesta Zampone, Cosentino ha presentato gli altri membri della delegazione: l’associazione Piana Libera, “che rappresenta i familiari delle vittime innocenti di mafia”, e la famiglia Chindamo, “che vorrebbe, se lei lo consente, raccontare la storia della familiare scomparsa”.
«A Firenze (dove Fiorella Mannoia, nel 2013, aveva offerto un concerto al termine della XVIII Giornata della Memoria) l’abbiamo amata e nominata come nostro punto di riferimento con la canzone “io non ho paura”» ha esordito Silvia Ventra, presidente di Piana Libera, che ha spiegato: «Questa nostra associazione è nata proprio per tirare fuori la paura in cui ci siamo chiusi per tanti anni. Cittanova ha avuto anni di paura e di silenzio, da dieci anni stiamo cercando di portare fuori le nostre storie, di raccontarle. Partendo dal dolore abbiamo messo su con il sindaco dei progetti che stanno andando avanti».
Momenti intensi, quelli in cui la memoria delle vittime innocenti delle mafie si è intrecciata all’impegno per costruire percorsi di condivisione. Infine Sisetta Zappone ha illustrato e consegnato la sua incisione: «Una stella tra le stelle, così ho voluto rappresentarla. Ci sono le costellazioni sincretiche, simbolismi importanti per me, tra cui ho visto e inciso lei, che è riuscita a trasmettere un grande messaggio di amore».
Fiorella Mannoia, visibilmente commossa, ha commentato: «Sono bellissime. Veramente belle. Grazie infinite. Sono felice e onorata della vostra accoglienza. Ho sempre pensato e continuo a pensare che questo Paese lo cambierà il Sud. Sarà dura, il percorso è lungo, però è questo che dobbiamo fare. Un percorso che dobbiamo fare tutti insieme, a partire dai bambini, che sono il futuro e devono essere loro per forza a cambiare le cose. Anche a piccoli passi ce la possiamo fare. Ce la dobbiamo fare. Si cambia la mentalità poco per volta: quella degli italiani in generale, che scambiano il diritto per un favore, perché ce l’abbiamo proprio nel sangue. E purtroppo nel Sud questa cosa è un po’ più radicata. Però quando scardiniamo questi modi di pensare e riusciamo a renderci conto che i diritti sono diritti, e non sono favori, quando si trasforma la nostra mentalità, perché da qui si parte, allora davvero si può cambiare. Non ho mai smesso di crederci. Anche se nelle famiglie italiane in generale, di qualunque cosa si abbia bisogno, a partire da una lastra o un controllo medico, la domanda di rito è “ma non conosciamo nessuno a…?”. Tutto – quasi tutto – va avanti su un chiedere continuo, sui favori su cui si fonda questa società. Non dimentichiamoci mai che sono diritti. Ci sono tante persone di buona volontà in Italia, non ne parla mai nessuno. L’Italia è il Paese che ha più volontari d’Europa: questo la dice lunga. Noi non dobbiamo arrenderci. E smettetela di ringraziarmi: sono io a ringraziare voi. Davvero, di cuore».
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