Catanzaro, incontro Pd in vista dell’assemblea regionale Il segretario provinciale Enzo Bruno conferma le dimissioni
CATANZARO – E’ partita da Catanzaro la campagna d’ascolto e di consultazione avviata dal segretario regionale del Partito democratico calabrese, Ernesto Magorno, in tutte le province, in vista dell’Assemblea regionale del 29 e 30 luglio prossimi. L’assemblea territoriale provinciale di Catanzaro si è svolta questa mattina all’Hotel Lamezia, registrando un’ampia partecipazione.
Nel proprio intervento, il segretario provinciale, Enzo Bruno, ha dato impulso positivo a ripartire dai problemi del territorio e dalla necessaria riorganizzazione del Partito provinciale e regionale, facendo seguito alle indicazioni della direzione regionale della scorsa settimana, soprattutto nella parte in cui c’è stata una necessaria presa di posizione verso l’assunzione di una responsabilità individuale e collettiva. Vanno lette in questo senso le confermate dimissioni da parte del segretario provinciale Enzo Bruno, anche contrariamente alle disposizioni assunte dalla segreteria nazionale di sospendere tutti i congressi straordinari in vista dei gravosi impegni politici del Pd a partire dal referendum sulle riforme costituzionali del prossimo autunno “poiché – a detta del segretario della Federazione provinciale Enzo Bruno – il Pd di Catanzaro vuole essere una risorsa a sostegno dell’iniziativa del partito regionale e dell’esperienza di governo di centro sinistra alla Regione del presidente Oliverio”.
E’ nell’ultima settimana di novembre che il segretario Enzo Bruno ha indicato la celebrazione del congresso provinciale, appuntamento che nelle intenzioni della segreteria provinciale deve trovare una soluzione unitaria, nel corso del dibattito particolarmente partecipato, introdotto dal responsabile organizzativo Giovanni Puccio. Numerosi gli interventi che hanno animato il dibattito, tra i quali quelli di: Sandro Benincasa, Maurizio Caligiuri, Arturo Bova, Fabrizio cassala, Fabio Guarna, Mario paraboschi, Alcide Lodari, Michele Drosi, Peppino Petronio, Pino Tomasello, Enzo Ciconte, Francesco Perri, Pasqualino Mancuso, Sebastiano Barbanti, Pino Soriero. Presenti anche la senatrice Doris Lo Moro e il consigliere regionale Antonio Scalzo.
Particolarmente appassionato l’intervento del segretario regionale Ernesto Magorno che ha richiamato tutti ad un senso alto di responsabilità collettivo ed individuale per rilanciare “l’unico grande partito presente sul territorio nazionale”. L’ipotesi emersa, al termine dell’assemblea odierna, è stata quella di dare vita ad un coordinamento istituzionale che affianchi il segretario provinciale e accompagni il Partito al congresso.
Nelle sue conclusioni, il segretario regionale Ernesto Magorno si è detto soddisfatto della partecipazione e della discussione franca svolta all’interno dell’assemblea. “Una discussione vera, sentita, per una assunzione di responsabilità collettiva ed individuale – ha affermato il segretario regionale Magorno – poiché non possiamo continuare a guardare solo alle responsabilità di chi c’è stato prima di noi, ma anche a quelle che ci portiamo davanti. In questo Paese e in questa regione c’è una questione etica e morale aperta, lo dico da tempo. Non posso quindi che condividere quanto affermato dal procuratore Gratteri in questi giorni, così come spero che la magistratura continui ad indagare e a colpire ogni sistema di potere, così come sta facendo a Reggio Calabria. Se il degrado è così ampio – ha detto ancora – la responsabilità è anche delle connivenze di chi governava in quel determinato momento. Sarebbe giusto ricominciare a costruire quel grande partito di cui il Paese ha bisogno per combattere i grumi di potere, i sistemi forti che esistono anche a Catanzaro e che
proprio dal Capoluogo condizionano la politica e l’amministrazione dell’intera regione”.
L’invito che il segretario rivolge a tutti, quindi, è quello di fare “una grande riflessione per costruire un partito di governo forte e responsabile che esca dalle beghe territoriali e dagli individualismi”. Magorno riconosce, come già fatto in sede di direzione regionale, che “le elezioni sono andate male, c’è un problema con i territori, con gli iscritti e i simpatizzanti, con le periferie. Molto deve essere fatto per rientrare in sintonia con la gente, a partire dal confronto per spiegare fino in fondo le ragioni del referendum: la Calabria, assieme alla Campania e alla Sicilia, è la regione che ha raccolto più firme. Il Sud fa la sua parte, ma al Sud si registrano i principali problemi di un partito dove i notabili, quelli che raccolgono i voti, devono fare la loro parte per il rilancio e l’unità del Partito”. Nel rinviare l’ulteriore approfondimento del confronto sui temi cruciali del Pd regionale e nazionale all’assemblea regionale, Magorno ha anticipato che il 29 e 30 luglio presenterà l’Esecutivo regionale che saranno proprio i dirigenti riuniti in quella sede ad eleggere.