Catanzaro, nuova app per chi visita la Calabria Si chiama “CalabrEasy” la prima startup calabrese per lo sviluppo e la promozione del territorio
Paesaggi meravigliosi, storie millenarie e
culture che si intrecciano a portata di app che rappresenta una guida di
viaggio mobile per chi visita la Calabria. Si chiama “CalabrEasy” la
prima startup calabrese per lo sviluppo e la promozione del territorio,
presentata questa mattina nella Sala Giunta della Provincia di
Catanzaro, alla presenza tra gli altri, del presidente della Provincia
di Catanzaro, Enzo Bruno; di Gianluca Callipo, coordinatore nazionale
Anci Giovani; del presidente della Camera di Commercio di Catanzaro,
Paolo Abramo; di Alfio Pugliese, presidente Confcommercio Calabria
centrale; Michele Drosi, presidente Anci Piccoli Comuni Calabria.
L’obiettivo generale è quello di incrementare, facilitare ed estendere
l’accesso, da parte dei turisti ma anche dei residenti, alla fruizione
dei servizi, dei beni e delle risorse territoriali, così da favorire lo
sviluppo economico locale, stimolare un turismo integrato sostenibile, e
incoraggiare la visita in Calabria come esperienza di vita e di viaggio,
attraverso la messa in rete dei Comuni, delle Associazioni di categoria
e di settore e di tutte le realtà locali. Il ruolo delle istituzioni
territoriali è quello di salvaguardare e valorizzare tutto ciò che la
Calabria riesce ad esprimere in termini di ricchezza architettonica,
patrimonio naturalistico e ambientale, storie e tradizioni centenarie,
unitamente a ciò che è produttivo e positivo, come le Aziende, i luoghi
e le persone.
Come ha spiegato Gianpaolo Masciari, Project Manager presso CalabrEasy,
la app – gratuita e disponibile su app store e google play, è “pratica,
innovativa, facilmente reperibile e utilizzabile. E’ uno strumento utile
per conoscere il patrimonio territoriale, i servizi, i prodotti e le
offerte turistiche di una splenda regione come la Calabria che molto
spesso resta ai margini anche per la mancanza di una adeguata conoscenza
– ha detto ancora Masciari -. La app può essere consultata anche off
line, anche senza alcuna copertura di rete. Un sistema intelligente
informa e guida l’utente sul territorio segnalando cosa c’è nelle sue
vicinanze, e lo guida a destinazione attraverso un sistema di
navigazione. Ha un motore di ricerca interno per attività, servizi,
luoghi e punti di interesse”. Si tratta, quindi, di una vera e propria
guida turistica digitale tascabile, sempre aggiornata che promuove
servizi del territorio anche con notifiche push geolocalizzate. “Ha
anche una innovativa funzione di realtà aumentata – spiega ancora il
Project Manager presso CalabriEasy – che racconta e descrive il
paesaggio intorno. Siamo nati per favorire lo sviluppo economico locale
e stimolare un turismo sostenibile”. La app è disponibile in italiano,
inglese, tedesco, francese, spagnolo e russo; si possono prenotare
camere hotel, ristoranti, noleggi, escursioni, tour e transfer; si
possono inviare cartoline digitali e condividere contenuti. CalabriEasy,
insomma, “partecipa al progetto di crescita e sviluppo del territorio e
condivide l’ambizione di esportare ovunque lo spirito positivo e
propositivo della nostra straordinaria regione”. “Le istituzioni hanno
il dovere di salvaguardare e valorizzare il proprio territorio, quello
che la Calabria esprime in termini di ricchezza architettonica,
patrimonio naturalistico e ambientale, la storia e le tradizioni
centenarie, assieme a quello che è produttivo – afferma il presidente
della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno -. Questa app permette di
mettere insieme aziende, luoghi e persone creando una rete virtuosa di
rapporti che possono costruire una solida rete di collaborazione e
conoscenze capaci di ‘fare’ sviluppo economico attraverso un turismo
all’avanguardia. L’innovazione al servizio della Calabria per favorirne
la conoscenza e l’esternalizzazione, insomma. La Provincia di Catanzaro
guarda con interesse a questa start up perché ha tante bellezze
storico-culturali, paesaggistiche, penso prima di tutto al Parco della
biodiversità e alla rete museale che sta per essere varata, che meritano
di essere conosciute e diffuse ancora con maggiore più incisività”.