Catanzaro, presentato l’evento “Silentart” Il Museo Marca allarga i confini e parla ai giovani
Il museo Marca si apre alle sperimentazioni per
allargare i confini della platea dei visitatori, con l’intento in
particolare di “parlare ai giovani”. Il Museo di arte contemporanea
dell’amministrazione provinciale di Catanzaro, guidata dal presidente
Enzo Bruno, si prepara ad accogliere l’evento – il primo in Italia di
questo genere – “Silent: Musica Arte e Cultura” che si terrà domani,
venerdì 15 maggio a partire dalle 23. Si tratta del primo SilentArt in
Italia, dove musica arte e cultura si incontrano in una location
esclusiva come il principale museo del capoluogo della Regione Calabria,
tre dj d’eccezione, generi musicali diversi e a scelta ascoltati
esclusivamente per mezzo di cuffie luminose e senza fili e con una
variabile in più rispetto agli altri silent party italiani: la
contaminazione con l’arte mediante la particolare atmosfera del Marca e
la ricercata mostra di Raimondo Galeano intitolata “La cromatica potenza
della luce”.
L’evento è stato presentato questo pomeriggio, nella sala Giunta di
Palazzo di Vetro, alla presenza, oltre che del padrone di casa, il
presidente Enzo Bruno, del direttore artistico del Marca il notaio Rocco
Guglielmo, la dirigente del settore Cultura, Anna Perani e il
consigliere provinciale delegato alla Cultura, Nicola Ventura.
L’iniziativa è stata illustrata da Vincenzo Cannistrà, presidente
dell’associazione “Folding” che ha promosso il progetto.
Presenti anche il vice presidente dell’associazione Arch. Domenico
Garofalo, il segretario economo Arch. Giuseppe Anania; il consiglio
direttivo è completato dalla Dott.ssa Claudia Curcio, l’Arch. Massimo
Scalzo e la Dott.ssa Sonia Rania; gli associati Elena Marino e Stefano
Valente.
“L’associazione Folding è una libera associazione di giovani
professionisti che nasce come incontro di energie sociali, al fine di
promuovere attività aventi lo scopo di recuperare il valore dell’agire
collettivo e di riaffermare la cultura, in tutte le sue sfaccettature,
come momento centrale della società – ha spiegato Cannistrà -. Il
concept di “Folding” risponde all’esigenza e alla convinta volontà di
rinnovamento, con l’intento di generare sperimentazioni e contaminazioni
culturali, fortemente innovative tra i diversi campi, senza nette
separazioni ma, come una “piegatura” (folding), creando un continuum tra
le varie attività ed arti che si compenetrano a vicenda arricchendosi e
diventando altro insieme”.
L’evento di domani aprirà il Museo di Arte Contemporanea rendendolo
fruibile in piena notte ed all’interno una mostra che, in rottura con i
canoni classici, è capace di invertire gli schemi: ci sono le
installazioni immobili sui loro piedistalli o appese alle pareti, ma
questa volta, per la prima volta, diventano contemporaneamente
protagoniste e spettatrici di una mostra in cui la vera opera d’arte è
formata da un popolo silenzioso che balla e si muove al ritmo di una
musica non udibile all’esterno.
“Abbiamo deciso di patrocinare questo progetto proprio perché permette
di rendere fruibile il museo ai giovani – ha detto il presidente Bruno –
allargando la platea e le modalità di linguaggio. Un connubio, quello
tra musica e arte, sicuramente favorito dalla mostra di Galeano. Lo
spettacolo è garantito”. Il consigliere Ventura ha voluto esprimere il
proprio apprezzamento per “questi giovani professionisti della città che
ci regalano questa esperienza innovativa”. “Abbiamo creduto e puntato su
questo evento che si configura come un gioco che ridefinisce il luogo
dei sensi, dal buio delle sale alla luce dei quadri, con il silenzio e
la musica – ha aggiunto Anna Perani -. Questa iniziativa dimostra che
nella nostra città esiste un fermento culturale che arriva proprio dai
giovani professionisti che credono e combattono l’indifferenza e la
disattenzione. Patrocinare questo progetto è stato un atto di fiducia e
un modo di vivere in maniera diversa il nostro museo”. “L’Italia è un
Paese refrattario alle novità, il modo di fruire il museo deve cambiare
se si vuole gestire il Museo come un entità che vuole produrre economia
– ha concluso il direttore artistico Guglielmo – le commistioni di
generi diversi siano un incentivo ad allargare la fetta di pubblico che
non si avvicina al museo. Si inizia piano, la qualità paga sempre:
questa commistione tra musica e arte è da non perdere”. Un evento,
quindi, voluto da “giovani ostinati che non si sono scoraggiati davanti
alle tante prescrizioni”, che sono stati capaci di dimostrare come nella
nostra città “esiste un tessuto di associazioni vivace, espressione di
una città culturalmente vocata alla cultura”.