La dirigenza della Sezione catanzarese del Movimento Sociale-Fiamma Tricolore, riunita presso i locali della sezione stessa, ha affrontato alcuni temi dell’attualità politica del capoluogo, ponendo in particolare l’attenzione sulle problematiche legate ai provvedimenti presi dall’Amministrazione comunale in riferimento agli “Indirizzi di Pianificazione finalizzati alla redazione del piano per il Centro Storico” nella sezione dedicata alla “Definizione delle linee guida e criteri di intervento volti al RIUSO e rivitalizzazione della Città storica” laddove indica in Piazza Duomo l’ubicazione del mercato della Coldiretti per lo svolgimento, per un anno, del “Farmer Market”, mercato per la vendita diretta di prodotti ortofrutticoli.
I militanti e dirigenti hanno concordato che: «non saremo certo noi del MSI-Fiamma Tricolore – ricordiamo che siamo stati promotori, qualche anno fa, di una proposta tesa ad assegnare gratuitamente ai nostri agricoltori una quota di posti-vendita all’interno di tutti i mercati coperti delle nostre Città, proposta chiaramente rimasta inascoltata a Catanzaro ed in tante altre città – ad opporci ad una lodevole iniziativa tesa a far guadagnare un adeguato compenso al Lavoro ed ai Sacrifici quotidiani di una categoria, spesso marginalizzata e discriminata, come quella dei Coltivatori Diretti (un tempo Contadini) offrendo, nel contempo, prodotti genuini della Nostra Terra ad un prezzo economicamente vantaggioso alle famiglie catanzaresi, ma certo ci corre l’obbligo di domandarci se veramente non ci fosse un sito alternativo dove ubicare un mercatino di prodotti agricoli, così come ogni altro, se non davanti al luogo di culto per eccellenza della nostra Città?»
«Sappiamo anche – hanno continuato nella riunione – che alcune organizzazioni hanno suggerito una serie di alternative – nelle adiacenze di Piazza Serravalle oppure di fronte l’entrata di Villa Trieste o, ancora, lungo Via Carlo V° (dall’Industriale in giù) oppure in Piazza Larussa – tutte altrettanto centrali ma con un impatto “ambientale” certamente minore rispetto ad un pezzo di “salotto” cittadino, per cui chiediamo che l’intera questione venga rivista e venga presa una decisione che, senza penalizzare nessuno, sia ben accetta all’intera Comunità catanzarese (operatori, famiglie e fedeli)».