Catanzaro, Parco Romani: indagato il presidente della Camera di commercio
redazione | Il 18, Set 2012
Le ipotesi di reato per Paolo Abramo sono tentata truffa e tentata percezione di fondi pubblici
Catanzaro, si allarga il caso del Parco Romani. Indagato il presidente della Camera di commercio
Le ipotesi di reato per Paolo Abramo sono tentata truffa e tentata percezione di fondi pubblici. E’ coinvolto per aver presieduto il tavolo di concertazione sulla realizzazione dell’Ente Fiera nella struttura: venerdì dovrà presentarsi in procura. Nella vicenda sono implicati anche il leader regionale e provinciale di Confindustria
CATANZARO – La Procura della Repubblica ha emesso un avviso a comparire nei confronti del Presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Paolo Abramo, nell’ambito dell’inchiesta sul parco commerciale ‘Romanì nella quale sono indagate altre otto persone tra le quali i presidenti di Confindustria della Calabria e del capoluogo calabrese, Giuseppe Speziali e Giuseppe Gatto, coinvolti in qualità di imprenditori.
I sostituti procuratori della Repubblica Carlo Villani e Alberto Cianfarini, hanno fissato per venerdì l’interrogatorio di Paolo Abramo nei confronti del quali si ipotizzano i reati di tentata truffa e tentata percezione di fondi pubblici. Abramo è coinvolto nell’inchiesta perchè avrebbe presieduto il tavolo di concertazione sulla realizzazione dell’Ente Fiera nel parco commerciale ‘Romanì. Per l’Ente Fiera il Comune di Catanzaro è in attesa di ricevere un ingente finanziamento pubblico.
Oggi pomeriggio, inoltre, negli uffici della Procura di Catanzaro sono ripresi gli interrogatori di persone a conoscenza dei fatti. I pm sentiranno in qualità di testimone un componente del tavolo di concertazione che dovrà illustrare l’attività svolta durante i lavori dell’organismo. L’inchiesta s’incentra principalmente sulla permuta fatta dalla società Argento, di cui era socio Gaetano Romani, con il Comune che acquisì due immobili di proprietà degli imprenditori Giuseppe Gatto e Giuseppe Speziali. La permuta doveva servire a compensare un debito di oltre tre milioni di euro che Romani doveva al Comune. All’attenzione dei magistrati c’è poi la decisione dell’Amministrazione comunale di centrosinistra, tramite la municipalizzata Catanzaro Servizi, di realizzare il centro fieristico nel Parco Romani.