Catanzaro, soccorso stradale a tariffe maggiorate. Quattro indagati
redazione | Il 19, Mar 2013
Malgrado ci fosse un decreto del prefetto che determinava nel dettaglio le tariffe per ogni diverso tipo di prestazione, quattro titolari di altrettante ditte di soccorso stradale avevano pensato bene di fare di propria iniziativa arrivando a raddoppiare o attirittura triplicare il costo richiesto evitando anche di emettere la ricevuta con la scusa di non far pagare l’Iva
Catanzaro, soccorso stradale a tariffe maggiorate. Quattro indagati
Malgrado ci fosse un decreto del prefetto che determinava nel dettaglio le tariffe per ogni diverso tipo di prestazione, quattro titolari di altrettante ditte di soccorso stradale avevano pensato bene di fare di propria iniziativa arrivando a raddoppiare o attirittura triplicare il costo richiesto evitando anche di emettere la ricevuta con la scusa di non far pagare l’Iva
CATANZARO – La Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiuso le indagini nei confronti dei titolari di 4 gestori di imprese di servizio di soccorso stradale della provincia, autorizzate con decreto prefettizio, accusati di abuso in atti d’ufficio. L’avviso di conclusione indagini, emesso dal sostituto procuratore della Repubblica, Carlo Villani, è stato notificato agli indagati dagli agenti della sezione della polizia stradale di Catanzaro. Nel corso delle indagini è emerso che nel 2012 i quattro indagati applicavano una maggiorazione delle tariffe prefettizie per i mezzi che venivano sottoposti a fermo o sequestro amministrativo da parte della polizia stradale. Dagli accertamenti è emerso che in alcune circostanze le tariffe applicate erano anche triplicate o quadruplicate rispetto a quelle previste. Le indagini hanno avuto inizio dopo la segnalazione fatta da alcune vittime che sono state costrette a pagare somme esorbitanti per la restituzione dei loro mezzi. In alcuni casi è emerso inoltre che i titolari delle imprese di soccorso stradale applicavano l’Iva sulle somme dovute oppure non rilasciavano le ricevute. I titolari di soccorsi stradali per poter effettuare operazioni di recupero o deposito dei veicoli sottoposti a fermo o sequestro amministrativo devono annualmente stipulare un contratto con la Prefettura che li accredita per questo servizio e contestualmente impone le tariffe da applicare. La polizia stradale prosegue le indagini per verificare se anche altre imprese applicavano lo stesso sistema dei quattro indagati.