Catturato in Brasile il latitante Vincenzo Macrì, esponente della cosca Commisso Operazione della Polizia con l'attività di raccordo dell'Interpol. Il commento della politica calabrese
Ieri, a San Paolo del Brasile, al termine di articolate indagini coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e condotte dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria con la proficua attività di raccordo svolta del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e dalla rete dell’INTERPOL, agenti della Polizia brasiliana hanno localizzato e catturato il latitante della ‘ndrangheta calabrese MACRÌ Vincenzo, nato a Siderno (RC) il 03.01.1965, esponente apicale della potente cosca della ‘ndrangheta COMMISSO operante a Siderno, già proposto per l’inserimento nell’elenco dei latitanti pericolosi stilato dal Ministero dell’Interno.
L’arrestato è figlio del noto Antonio MACRÌ cl. 1904, leader carismatico, soprannominato per la sua caratura criminale “boss dei due mondi”, particolarmente influente anche oltreoceano (Canada e Stati Uniti), ucciso in un agguato a Siderno il 20.01.1975, nell’ambito della prima guerra di ‘ndrangheta. MACRÌ Vincenzo, che negli ultimi anni si era stabilito ad Aalsmeer (Olanda), dove gestiva gli interessi illeciti del sodalizio mafioso di riferimento, è stato rintracciato all’aeroporto di San Paolo del Brasile, diretto nella Capitale del Venezuela Caracas, dove viveva da qualche tempo utilizzando una falsa identità individuata proprio dagli investigatori della Squadra Mobile reggina e dello SCO.
I profili internazionali dell’inchiesta hanno visto un diretto, determinante scambio di informazioni tra il Servizio Centrale Operativo, il Federal Bureau of Investigation e l’Homeland Security. In particolare, la collaborazione tra SCO e FBI è avvenuta nell’ambito del progetto “PANTHEON”, siglato nel 2005, che ha dato nuovo impulso agli storici rapporti che legano i due Uffici investigativi. Si è rivelato decisivo ai fini della cattura anche lo scambio di informazioni, attivato tramite il Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia, tra le Polizie del Venezuela e Brasile, in un’ampia cornice di collaborazione tra l’Italia ed i Paesi del Sud-America interessati.
L’inserimento di MACRÌ Vincenzo nella cosca COMMISSO di Siderno è ampiamente comprovata dalle risultanze probatorie dell’ambito dell’Operazione Acero-Krupy Connection della Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, condotta congiuntamente dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri in data 28 settembre 2015, in esecuzione del Decreto di Fermo di Indiziato di delitto nr. 7498/2010 R.G.N.R. della successiva Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere nr. 7498/2010 RGNR/21, nr. 4447/11 RG/GIP e nr. 75/2015 OCC, emessa in data 19.10.2015 dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria per i delitti di associazione mafiosa e di traffico internazionale di sostanze stupefacenti con l’aggravante della transnazionalità.
Egli è stato ritenuto, appunto, appartenente al vertice della famiglia di ‘ndrangheta “COMMISSO” di Siderno, operante nel territorio sidernese e zone limitrofe, nonché oltre i confini nazionali, in particolar modo in Canada (città di Toronto), ed in Olanda, determinando decisioni criminali con altri soggetti di vertice della medesima organizzazione, in particolar modo con:
• COMMISSO Antonio, alias “u’ Bucatu”, nato a Siderno (RC) il 16 gennaio 1956, ivi residente in Via Fossecalì 8, in atto detenuto;
• COLUCCIO Giuseppe, nato a Marina di Gioiosa Ionica (RC) il 12 aprile 1966, residente a Roccella Ionica (RC), in contrada Lacchi, di fatto domiciliato a Siderno (RC) in Circonvallazione Nord 2, in atto detenuto;
• FIGLIOMENI Angelo, alias “Brigante”, nato a Siderno (RC) il 30 settembre 1962, residente in Ontario (Canada), a Woodbridge, in Creewood Court, in atto latitante;
• FIGLIOMENI Cosimo, alias “Brigante” nato a Siderno (RC) il 6 febbraio 1965, residente in Ontario (Canada), a Woodbridge, in Creewood Court, in atto latitante.
Come è emerso dall’attività tecnica svolta dalla Polizia di Stato nell’ambito della menzionata Operazione Acero Krupy Connection, il MACRÌ Vincenzo nell’entroterra pontino e in Olanda collaborava il CRUPI Vincenzo nella gestione di importanti stabilimenti floro-vivaistici. In tale contesto, vennero registrate alcune conversazioni ambientali all’interno della società olandese “FRESH BV” tra i sudetti MACRÌ Vincenzo e CRUPI Vincenzo che forniscono anche un importante spaccato dei rapporti tra diverse fazioni della ‘ndrangheta reggina, radicate in Canada; in particolare, CRUPI, di ritorno da un viaggio a Toronto (Canada), riferiva a MACRÌ alcune importanti circostanze, apprese in Canada, riguardanti frizioni in atto tra membri di clan di ‘ndrangheta presenti nell’Ontario, specie a seguito della morte del boss VERDUCI Carmine , assassinato a Woodbrige, il 25 aprile 2014.
Con riguardo al traffico di sostanze stupefacenti, MACRÌ, insieme a COLUCCIO Giuseppe, STEFANO Antonio, COLUCCIO Salvatore, TASSONE Nicola, COLUCCIO Antonio, e CONDINO Alfonso, viene ritenuto tra i promotori ed organizzatori del sodalizio, i quali dettavano le linee programmatiche della associazione, decidendo presso quali canali di approvvigionamento procurarsi la droga e le località in cui consegnare lo stupefacente, nonché le modalità di ripartizione degli utili. In data 28 settembre 2015, si sottraeva all’esecuzione del Fermo di indiziato di delitto, trovandosi in Olanda.
MACRÌ Vincenzo ha già scontato negli Stati Uniti d’America, dal 18 luglio 1989, a seguito di arresto avvenuto in Wilmington, (Delaware) dal Federal Boureau of Investigation per traffico internazionale di stupefacenti, una condanna protrattasi fino al 27 settembre 2002. Al termine delle relative procedure di estrazione dal Brasile, il suddetto verrà condotto in Italia per essere sottoposto al regime di custodia cautelare in carcere.
DORINA BIANCHI (SOTTOSEGRETARIO AL TURISMO)
“La lotta alla ‘Ndrangheta non ha confini. L’arresto di Vincenzo Macrì, esponente apicale della cosca Commisso di Siderno, all’aeroporto di San Paolo iN Brasile è un importante risultato ottenuto grazie alla collaborazione internazionale e all’assiduo e incessante lavoro delle nostre forze dell’ordine. Ringrazio, dunque, gli investigatori della Squadra mobile di Reggio Calabria e dello Sco, la Polizia di Stato e la Dda di Reggio Calabria”. A dirlo è Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo e deputato calabrese di Alternativa Popolare.
“L’operazione di oggi – conclude – conferma quanto sia importante la collaborazione internazionale nella lotta alla criminalità organizzata che si è ramificata anche all’estero. È un problema globale che, dunque, ha bisogno di risposte globali e della condivisione delle strategie”.