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TAURIANOVA (RC), VENERDì 27 DICEMBRE 2024

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Celebrato a Catanzaro il 238/mo anno dalla fondazione del corpo della Guardia di finanza

Celebrato a Catanzaro il 238/mo anno dalla fondazione del corpo della Guardia di finanza

| Il 26, Giu 2012

La cerimonia si è aperta con la deposizione di una corona d’alloro al monumento dei finanzieri caduti, collocato nella caserma ‘Soveria Mannelli’. Ecco i principali risultati ottenuti nel 2012

Celebrato a Catanzaro il 238/mo anno dalla fondazione del corpo della Guardia di finanza

La cerimonia si è aperta con la deposizione di una corona d’alloro al monumento dei finanzieri caduti, collocato nella caserma ‘Soveria Mannelli’. Ecco i principali risultati ottenuti nel 2012

 

 

(ANSA) – CATANZARO – Celebrato stamane a Catanzaro, nella sede del comando regionale Calabria, il 238/mo anniversario della fondazione del corpo della Guardia di finanza. La cerimonia, preceduta dalla deposizione di una corona d’alloro al monumento ai caduti del Corpo, collocato nella caserma ‘Soveria Mannelli’, sede del comando provinciale di Catanzaro, si è svolta alla presenza di autorità militari, civili, e religiose, dei gonfaloni della Regione, della città e della Provincia di Catanzaro, nonché dei labari delle associazioni combattentistiche e d’arma, fra i quali quello dell’associazione nazionale finanzieri. Il comandante regionale, generale di divisione Michele Calandro, nel corso della cerimonia, ha consegnato, in forma solenne, le ricompense di ordine morale ai finanzieri particolarmente distintisi in operazioni di servizio nel corso dell’ultimo anno.

I PRINCIPALI RISULTATI OTTENUTI NEL 2012

Sotto il profilo dei risultati conseguiti, il Corpo in Calabria ha constatato evasione dell’IVA per oltre 25,7 milioni di euro e, in materia di imposte dirette, ha fatto emergere una base imponibile sottratta a tassazione di circa 170 milioni di euro. In particolare, in questo scorcio di anno, sono stati eseguiti 7.023 interventi di cui il 39,14% con esito irregolare. A fronte dell’individuazione di reati fiscali sono stati, infine, sequestrati beni per oltre 44 milioni di euro. Nei primi cinque mesi dell’anno, sono stati scoperti 310 lavoratori “in nero e irregolari”, le corrispondenti violazioni sono state contestate a 135 datori di lavoro.Scoperti, nel complesso, circa 27 milioni di euro di finanziamenti indebitamente percepiti ai danni dell’Unione Europea e dello Stato, di cui oltre 2,5 milioni di euro frodati nei confronti degli enti previdenziali ed assistenziali. Al riguardo, sicuramente significativa è stata, in provincia di Cosenza, la scoperta di una truffa ai danni dello Stato, che si è conclusa con la denuncia di nr. 107 soggetti responsabili, in concorso e a vario titolo, del reato di truffa aggravata e malversazione ai danni dello Stato.Sono stati eseguiti 39 interventi, d’iniziativa o su delega della Procura Regionale della Corte dei Conti, che hanno consentito di accertare danni erariali per oltre 87 milioni di euro. Fra le numerose indagini, vi è quella eseguita, in provincia di Reggio Calabria, che ha consentito la segnalazione alla Magistratura contabile di 34 soggetti, tra amministratori e dirigenti pubblici, per aver cagionato, nell’ultimo decennio, un danno erariale ammontante a maggiori spese per complessivi 32 milioni di euro circa a carico delle ex Aziende Sanitarie di Palmi e Reggio Calabria. Contro il più grave di questi fenomeni – l’infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto produttivo e le connesse compromissioni delle regole del mercato – i Reparti del Corpo nella Regione hanno svolto indagini e accertamenti, d’iniziativa e su delega dell’Autorità Giudiziaria, che hanno consentito di individuare e reprimere reati, di denunciarne i responsabili e di sequestrare beni illecitamente accumulati, ripristinando condizioni di legalità, equilibrio ed efficienza del mercato dei beni e servizi.E’ stata particolarmente rilevante, per entità e qualità dei riscontri, l’aggressione ai patrimoni della criminalità organizzata, realizzata attraverso l’intercettamento dei flussi di capitali di provenienza illecita immessi nel circuito produttivo, l’individuazione di imprese e di beni intestati a prestanome, di capitali fraudolentemente trasferiti per nasconderne gli effettivi titolari. Molti beni sono stati sequestrati nell’ambito delle misure di prevenzione patrimoniale ovvero nel corso di indagini per gravi reati associativi, altri sono stati confiscati, a conclusione dei relativi procedimenti, gli uni e gli altri sono stati sottratti alla disponibilità delle cosche, ottenendo un duplice risultato: la neutralizzazione delle posizioni di vantaggio e di controllo economico del territorio da parte della ‘ndrangheta e la riconduzione di quei beni nel circuito della libera concorrenza e delle corrette relazioni economiche, con una consequenziale decontaminazione dell’economia legale. Sono stati effettuati molteplici accertamenti patrimoniali che hanno interessato 166 soggetti. Ne sono scaturiti sequestri di beni per circa 82 milioni di euro e confische per circa 350 milioni di euro. Tra le investigazioni patrimoniali condotte dai Finanzieri, merita di essere ricordata quella che ha portato alla confisca di beni, per un valore stimato in 330 milioni di euro, nei confronti di un noto soggetto della provincia di Reggio Calabria ritenuto dagli inquirenti legato a vari esponenti della ‘ndrangheta: fra i molteplici beni confiscati rientravano immobili di prestigio a Roma, Milano, Taormina e Parigi, nonche’ quadri di rilevantissimo pregio artistico. Nell’ampia area della tutela delle libertà economiche dei cittadini, diversi sono i settori che in Calabria hanno visto crescere il numero degli accertamenti e delle indagini affidate dall’Autorità Giudiziaria alla Guardia di Finanza e che hanno portato alla denuncia, per i reati in argomento, complessivamente di 100 soggetti. L’attività di contrasto al riciclaggio di denaro sporco è stata portata avanti attraverso l’esecuzione di 15 indagini di Polizia Giudiziaria che ha visto i Finanzieri impegnati nell’approfondimento di 189 segnalazioni per operazioni sospette con l’accertamento di circa 2,5 milioni di euro di denaro e valori illegalmente trasferiti. Le indagini svolte in materia hanno permesso di verificare come, in Calabria, il fenomeno sia spesso connesso al riciclaggio e come esso si atteggi con le metodologie tipiche delle organizzazioni mafiose, attraverso l’intimidazione e l’estorsione. Sono state denunciate 4 persone, in stato di arresto. Anche nel 2012 non sono mancati risultati: ai 563 kg di cocaina ed hashish sequestrati nei primi 5 mesi dell’anno, si aggiungono due clamorosi sequestri di cocaina operati, a giugno, nel Porto di Gioia Tauro per un quantitativo complessivo di circa una tonnellata.Complessivamente, sono stati sottoposti a sequestro oltre 223.000 prodotti con marchio contraffatto.