Celiachia, un mondo sommerso Se ne è discusso in un interessante convegno all’Ordine dei Medici di Reggio Calabria
“La celiachia ed i disturbi glutine-correlati: luci, ombre abbaglia”: è stato questo il tema di un evento formativo promosso dall’Ordine dei Medici in collaborazione con l’Associazione Italiana Celiachia; incontro nel quale è emerso, chiaramente, che sono ancora molti soggetti affetti da questa patologia che attendono di essere diagnosticati. Dopo i saluti istituzionali del presidente dell’Ordine dei Medici, Pasquale Veneziano è toccato al coordinatore della commissione formazione ed aggiornamento, Antonino Zema, introdurre i lavori del convegno.
«La celiachia – ha spiegato Antonino Zema – è una malattia autoimmune in soggetto con predisposizione genetica che provoca un’infiammazione cronica con regressione dei villi intestinali con la necessità di una dieta rigida senza glutine per tutta la vita. Il glutine è un complesso di sostanze azotate che si forma durante l’impasto con acqua della farina di alcuni cereali».
Per Angelo Lauria, gastroenterologo e tra i promotori dell’iniziativa «l’iniziativa odierna è stata tesa a fornire un aggiornamento medico-scientifico sulla malattia celiaca in quanto, oggi, in Italia mancano 7 diagnosi su 10 malati. Inoltre, la celiachia non è più considerata malattia rara ma è rientrata all’interno dei Lea con delle modifiche sia in tema di prescrizione che di indagini oltre che nell’indicazione della dieta. I passi in avanti più significativi riguardano una maggiore chiarezza sui percorsi diagnostici dei pazienti. Infatti, la Regione ha voluto promulgare un pdta, percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale, in cui vengono coinvolti i medici di famiglia dopo la diagnosi della malattia».
Secondo Caterina Pacenza, presidente del Comitato scientifico regionale dell’Associazione Italiana Celiachia «La realtà della Calabria è perfettamente sovrapponibile a quella italiana. Gli ultimi dati Istat, che risalgono a 2016, parlano di quasi 6000 diagnosi con una maggiore incidenza nel sesso femminile, in un rapporto di circa 2 a 1. Ci sono 3500 calabresi celiaci che ancora non sono stati diagnosticati. L’obiettivo del nostro team scientifico, attraverso questo percorso itinerante per tutte le province calabresi, è quello di diffondere la conoscenza non solo sulla celiachia ma su tutti i disturbi che sono correlati al glutine. Puntiamo ad avere diagnosi sempre più corrette e a fare chiarezza abbattendo luci, ombre, abbagli e falsi miti.
Il prossimo obiettivo che il Comitato scientifico si pone è quello di incrementare la formazione sulla categoria medica e che coinvolga anche i laici». “L’obiettivo di questa iniziativa – ha ribadito Anna Cannizzaro, consigliere nazionale dell’Associazione Italiana Celiachia – è quello di fare formazione ed informazione, a 360 gradi, all’interno della classe medica sulla malattia celiaca ed i disturbi correlati all’assunzione di glutine con la speranza che vi siano delle ricadute positive. Stiamo lavorando, a livello regionale, affinchè tutti i celiaci abbiano la possibilità di acquistare i prodotti attraverso il semplice uso della loro tessera sanitaria senza più essere legati al buono cartaceo”.
“A breve – ha aggiunto Anna Cannizzaro – verrà avviato un tavolo tecnico sulla questione celiaca in Calabria”.
In veste di relatori, hanno arricchito di contenuti il convegno i medici: Mimma Caloiero, Ileana Luppino, Stefano Rodinò, Natale Dodaro, Antonella Bellantoni, Enrico Oriana, Domenico Giuffrè, Chiara Frandina, Alessandra Falcone, Giovanna Malara. A presiedere le sessioni del convegno Domenico Capomolla, Luisa Pieragostini, Corrado Mammì e Domenico Caminiti.
OMCEO RC