Centrale a Carbone di Saline. “Dopo il no della Regione si pensi allo sviluppo turistico”
redazione | Il 24, Lug 2012
E’ quanto propone Fiamma Tricolore che ieri ha manifestato davanti a palazzo Campanella
Centrale a Carbone di Saline. “Dopo il no della Regione si pensi allo sviluppo turistico”
E’ quanto propone Fiamma Tricolore che ieri ha manifestato davanti a palazzo Campanella
Riceviamo e pubblichiamo:
Una delegazione del Movimento Sociale Fiamma Tricolore, guidata dal vice-segretario provinciale Antonio Giordano, ha manifestato ieri davanti a Palazzo Campanella, sede del consiglio regionale, insieme ad associazioni di cittadini e organizzazioni ambientaliste per ribadire tutti insieme il proprio secco no alla centrale a carbone di Saline. Quella che sarebbe l’ennesima prova di colonizzazione delle nostre terre meridionali deve essere assolutamente evitato con ogni mezzo lecito.
Proprio per questo la Fiamma Tricolore esprime la propria soddisfazione per la pronunciazione negativa del consiglio regionale in merito alla costruzione di tale scempio ambientale che andrebbe a deturpare definitivamente una zona già messa a rischio dagli orrori del passato.
Ciò che da tempo si chiedeva alla regione è finalmente arrivato: il presidente Scopelliti ha così dimostrato, qualora ce ne fosse per qualcuno ancora bisogno, di essere al fianco della popolazione, di quella stragrande maggioranza che non vuole assolutamente la centrale a carbone.
Il “no” della Fiamma Tricolore però non è sterile e fine a se stesso ma è accompagnato dalle proposte: al presidente della regione chiediamo infatti che si proceda con lo sviluppo turistico di una zona bellissima dal punto di vista paesaggistico ma ridotta ad un vero e proprio deserto dagli scempi ambientali del passato, dal fantasma di una fabbrica che mai ha operato.
Occorre valorizzare quella che è in assoluto una delle zone più belle d’Italia e noi della Fiamma Tricolore l’idea ce l’abbiamo: fare dell’area grecanica reggina, della zona di Saline e limitrofa, il “Salento della Calabria”. Un’oasi di turismo low-cost che impieghi i cittadini del luogo ed utilizzi i prodotti della terra e dell’enogastronomia calabrese come volano per uno sviluppo duraturo nel tempo ed ecosostenibile.
Per realizzarlo però servono investimenti ed infrastrutture: occorre dunque mettere subito in campo una serie di consulenti esperti ed imprenditori che possano attingere personale qualificato dai nostri giovani diplomati degli istituti alberghieri e per il turismo.
Questa è la nostra risposta a chi dice che la centrale potrà portare posti di lavoro: gli stessi, e molti di più, verranno creati e rimarranno tali per anni se il nostro progetto verrà realizzato. Con la volontà e le competenze necessarie non rimarrà solo un sogno.
MSI-FT Reggio Calabria
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