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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 27 NOVEMBRE 2024

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Centrali nucleari europee vecchie e malandate Crepe nei reattori di due centrali nucleari belga

Centrali nucleari europee vecchie e malandate Crepe nei reattori di due centrali nucleari belga
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Paura in Belgio. Le crepe rilevate nel 2012 sul reattore numero 3 della centrale
nucleare di Doel, situata a nord di Anversa e reattore 2 di Tihange, situata nei
pressi di Liegi, sono aumentate rispettivamente da 8.062 centimetri del 2012 a 13.047
centimetri nel 2014 e 2.011 centimetri a 3.149 centimetri. Complessivamente sono
oltre 16 mila le micro lesioni dei due reattori nucleari. La dimensione massima di
queste microfratture raggiunge nel frattempo 17,9 centimetri a Doel e 15,4 centimetri
a Tihange. L’Authority e un gruppo di esperti indipendenti hanno chiesto mercoledì
controlli immediati. Poiché queste piccole crepe sono state scoperte nel 2012 nella
copertura del serbatoio principale nel corso di un un’ispezione condotta dai tecnici
della Electrabel, sono stati effettuati tre serie di test. Una quarta serie è in
corso. L’operatore elettrico comunicherà i risultati all’inizio di aprile all’agenzia
federale del controllo nucleare (AFCN) che li analizzerà con l’aiuto di una giuria
internazionale di esperti. Le verifiche sono state estese anche ai vessels che sono
quei grandi recipienti d’acciaio che contengono il nocciolo, le barre di controllo
e il fluido refrigerante. Il deterioramento di queste componenti può causare incidenti
nucleari catastrofici con massiccio rilascio di radiazioni.Il Belgio ha però annunciato
per i prossimi anni una graduale uscita dal nucleare. Problemi di questo tipo non
riguardano solo l’Europa, difatti a fine agosto 2012 Greenpeace aveva messo sotto
osservazione anche la centrale nucleare argentina di Atucha come uno dei diciannove
impianti a possedere un reattore potenzialmente difettoso. Anche per questi reattori
si parla di crepe nella struttura che racchiude il reattore, proprio come quelle
delle centrali belghe di Doel 3, e di Tihange 2. Tutte queste strutture hanno una
cosa in comune: sono state fabbricate dalla olandese Rotterdamsche Doogdok Maatschappij
8rdm, azienda che ha cessato l’attività da diversi anni e che ha consegnato altre
21 strutture simili in tutto il mondo tra cui: due reattori olandesi, due tedeschi,
due spagnoli, due svizzeri, uno svedese e dieci presenti negli Stati Uniti. Per Giovanni
D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti [1]” che le centrali nucleari
europee fossero vecchie e malandate non è una novità. Ce lo hanno testimoniato
sia i numerosi incidenti e stop preventivi che i rapporti sulla sicurezza, basti
citare il caso francese con il rapporto della IRSN che conferma come nessuna delle
centrali nucleari francesi sia sicura in caso di eventi estremi come forti terremoti
e devastanti alluvioni.