Centro accoglienza richiedenti asilo Sant’Anna di Crotone, Ferrara (M5S): “Criticità gravi” "Necessitano un serio ma urgente approfondimento"
CROTONE – Domenica 26 ottobre, alle nove di mattina, l’europarlamentare del M5S Laura
Ferrara, si è presentata presso i cancelli del Centro di Accoglienza per i Richiedenti
Asilo Sant’Anna di Crotone e, nell’esercizio suo ruolo istituzionale, ha voluto verificare
di persona la corretta gestione del centro nonché le condizioni di vita degli ospiti.
“Abbiamo avuto modo di visitare parte della struttura e di parlare con diversi ospiti
del centro – afferma Laura Ferrara – immediatamente sono emerse una serie di criticità
in alcuni casi molto gravi e che necessitano un serio ma urgente approfondimento.
Si sono infatti verificati casi in cui i migranti hanno rifiutato di farsi identificare,
rendendosi necessario ” convincere” loro e “forzarli” a non opporsi, secondo alcune
dichiarazioni rilasciate dal Direttore Tipaldi. Lo stesso ha chiarito comunque l’assenza
di violenza operata ai danni dei migranti, ma le sue affermazioni hanno messo in
evidenza dei problemi che riguardano i metodi adottati per dare seguito alle operazioni
di convincimento e forzatura all’identificazione. Sono molto sorpresa che nessuno
è stato in grado di fornire una copia della convenzione stipulata dal gestore, la
“Misericordia” e tanto più è sorprendente, per usare un eufemismo, la motivazione
addotta ovvero che della convenzione esiste solo un unico originale!”. Infatti, a
detta dei gestori del centro, in barba alle più elementari norme sulla trasparenza
e nel pieno dell’era digitale, pare esista un unico esemplare di copia cartacea della
Convenzione, gelosamente custodita da non meglio identificati dipendenti della Prefettura
stessa. Nessuna copia in possesso della Misericordia, nessuna copia in formato digitale,
nessun file caricato nella sezione “amministrazione trasparente” del sito della Prefettura
di Crotone.
Tra le criticità rilevate, in particolare, viene evidenziata la circostanza per
cui gli immigrati non vengono sottoposti alle analisi finalizzate a verificare eventuali
patologie infettive quali tubercolosi, aids, ebola e quant’altro. ” Sono rimasta
molto stupita – chiosa ancora la Ferrara – della circostanza che gli accertamenti
sanitari sono gestiti dal medesimo soggetto che gestisce la struttura stessa, senza
coinvolgere strutture sanitarie pubbliche, eppure il rischio che possa scoppiare
un focolaio di una qualsiasi malattia infettiva è un problema che riguarda tutti
noi. Voglio verificare con i miei collaboratori la conformità a legge di questa situazione”.
E infatti la visita sanitaria agli immigrati si riduce ad un controllo della temperatura
e della pressione e ad una auto dichiarazione resa dal migrante sulla base di un
questionario, peraltro somministrato in lingua italiana.
L’ispezione della parlamentare grillina si è soffermata anche su alcuni aspetti
della gestione dei fondi che il gestore del Centro riceve dal Ministero dell’Interno,
con particolare riferimento ai fondi destinati al c.d. “Pocket Money” ovvero al pagamento
delle due ero e cinquanta giornaliero cui ogni ospite avrebbe diritto.
“Il meccanismo che ci è stato spiegato assomiglia molto al gioco delle tre carte
– puntualizza l’europarlamentare calabrese – e cioè, l’ente gestore fornisce un credito
di cinque euro ogni due giorni, credito che gli ospiti possono spendere solo all’interno
del centro. Il problema è che i prezzi della merce vengono decisi “dai fornitori”
per cui il valore reale delle due euro e cinquanta dipende, in ultima analisi, esclusivamente
dall’effettivo controllo sui prezzi praticati all’interno del centro”. Con questa
situazione i conti sono presto fatti: considerato che attualmente sono ospitati circa
1.400 migranti nel CARA di Crotone, il giro di affari viaggia intorno ai 3.500 euro
al giorno, cui si aggiungono altri 20 euro che la Misericordia riceve sempre quotidianamente
dal Ministero per ogni ospite del Centro, per un ammontare di circa 28.000 al giorno.
Anche le condizione igieniche sono apparse subito estreme. Ad esempio, i bagni sono
in comune e, non appena entrati, si è assaliti da un lezzo nauseabondo dovuto a pozzetti
aperti dai quali fuoriesce continuamente acqua putrida e stagnante. Da alcuni rubinetti
esce un filo di sola acqua fredda e lo scarico di molti lavandini e docce risulta
otturato.
“Comprendiamo – conclude Laura Ferrara che la gestione di un centro immigrati non
è cosa semplice, ma chi si prende quest’onere deve operare nel massimo della trasparenze
in quanto, oltre alla dignità ed alla salute degli immigrati, c’è in gioco anche
la tutela della collettività e la gestione di fondi pubblici”