Centro turistico Novacco, Saracena in Comune: il bando era da revocare
Il Centro turistico montano “Novacco” di Saracena, in provincia di Cosenza, è chiuso ormai da circa tre mesi. Sulla questione interviene il movimento politico Saracena in Comune. “E’ venuto il momento di dire la verità su Novacco, le sue strutture e le sue potenzialità. Il furto dei gruppi elettrogeni, sul quale si spera che si faccia piena luce al più presto, ha fatto solo scoppiare contraddizioni che venivano da lontano. L’amministrazione comunale, che ha gestito il bando per l’affidamento delle strutture ereditato dalla precedente amministrazione, sapeva, doveva sapere, che le stesse non avevano i requisiti minimi per ospitare attività ricettive e di ristorazione. Quel bando andava revocato, in ‘autotutela’. Prima si doveva mettere tutto ‘a norma’, poi si avviava il procedimento per l’affidamento delle strutture, garantendo nel frattempo un’adeguata sorveglianza delle stesse. I cittadini avrebbero capito. Come per tutti gli altri capitoli più scottanti, invece, si è scelta la strada dell’inerzia, del silenzio, dell’accomodamento. Facendo incancrenire i problemi”.
Peraltro, “gli immobili – prosegue la nota – non erano accatastati, ma, a quanto pare, avevano l’agibilità. Ma si poteva rilasciare il certificato di agibilità senza i ‘requisiti igienici e di sicurezza’ richiesti dalla legge? A meno di smentite, non risulta che gli stessi immobili fossero allacciati ad una fognatura ovvero che fossero serviti da apposite (e proporzionate all’utenza) vasche o pozzi per il regolare smaltimento delle acque reflue, nonostante la loro ubicazione in piena area protetta. Riguardo ai gruppi elettrogeni (di proprietà del comune), poi, a parte il problema delle emissioni, sarebbe importante chiarire se la messa in servizio degli stessi sia stata mai comunicata alle autorità ed agli uffici competenti e chiesta, qualora la loro potenza l’avesse richiesto, una regolare ‘licenza di esercizi’ per la produzione di energia (Ufficio Tecnico della Finanza dell’Agenzia delle Dogane)”.
Secondo Saracena in Comune ci sarebbero, a questo punto, tre problemi molto gravi. “Il primo. La struttura è chiusa, esposta al rischio di altri furti e ad atti di vandalismo. Un vero peccato, se si pensa a quanti soldi pubblici sono stati spesi negli ultimi quindici anni (parliamo di miliardi di vecchie lire che rende meglio l’idea). Si profila il rischio di un gigantesco danno erariale.Il secondo. La chiusura delle struttura ha già avuto come conseguenza il blocco di ogni altra attività sportiva, ludica, escursionistica e formativa a cura di soggetti privati ed associazioni di scopo. Un colpo alla promozione del territorio e delle sue bellezze naturalistiche ed ambientali. Il terzo. C’è il rischio concreto che si apra un contenzioso giudiziario dagli esiti imprevedibili tra il comune e la società concessionaria. Un’altra storia di malagestione della cosa pubblica che finisce in tribunale, come tante altre che abbiamo conosciuto nel passato, che potrebbe costare cara alle casse del comune, quindi all’intera collettività”.
“Novacco, nel quadro di una politica integrata di sviluppo del territorio, avrebbe molte potenzialità. Dispiace – conclude la nota – che si sia arrivati a questo punto. Per questa, come per altre questioni aperte, in ogni caso, il sindaco e l’amministrazione comunale farebbero bene a togliere il disturbo. Per manifesta incapacità a governare questo nostro bello ma sfortunato paese”.