Cetraro, il Governo risponde all’interrogazione sul detenuto Cataldo
redazione | Il 05, Ott 2012
L’onorevole Rita Bernardini insoddisfatta della risposta del sottosegretario Gullo
Cetraro, il Governo risponde all’interrogazione sul detenuto Cataldo
L’onorevole Rita Bernardini insoddisfatta della risposta del sottosegretario Gullo
“Onorevole Bernardini, Le rappresento – sulla base delle notizie trasmesse dal competente Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – che il detenuto Alessandro Cataldo era ristretto presso la Casa Circondariale di Catanzaro, quando nel mese di marzo del corrente anno gli è stata diagnosticata una grave patologia tumorale. Durante la sua detenzione, il detenuto è stato regolarmente monitorato nelle condizioni di salute e gli sono state prestate tutte le cure necessarie.” Comincia così la risposta fornita giovedì 4 ottobre al termine dei lavori della Commissione Giustizia di Montecitorio dal Sottosegretario di Stato del Governo Monti Antonino Gullo all’Interrogazione Parlamentare nr. 5/07411 presentata ai Ministri della Giustizia Paola Severino e della Salute Renato Balduzzi dall’On. Rita Bernardini unitamente agli altri Deputati Radicali Matteo Mecacci, Maurizio Turco, Elisabetta Zamparutti, Maria Antonietta Farina Coscioni e Marco Beltrandi in merito alle gravi condizioni di salute del cetrarese Alessandro Cataldo – arrestato nell’ambito dell’Operazione Overloading dalla Distrettuale Antimafia di Catanzaro per traffico di sostanze stupefacenti – ed all’epoca dei fatti ristretto presso la Casa Circondariale di Catanzaro Siano.
L’atto di Sindacato Ispettivo era stato sollecitato dall’Ecologista Radicale Emilio Quintieri dopo aver ricevuto una richiesta di aiuto da parte dei familiari del detenuto ed una lettera da parte di alcuni compagni di cella dello stesso, preoccupati per il suo stato di salute.
“Una volta accertato il male, è stata, infatti, richiesta una visita specialistica ed è stato, altresì, prospettato l’eventuale ricovero presso il reparto oncologico dell’azienda ospedaliera Pugliese – Ciaccio; per di più, attesa la gravità della diagnosi e le possibili ripercussioni psicologiche sul malato, si è ritenuto di sottoporlo a grande sorveglianza sanitaria e, contestualmente, è stato richiesto un adeguato sostegno psicologico.
Il Cataldo, peraltro – prosegue il Sottosegretario alla Giustizia Gullo – ha effettuato tutti i trattamenti prescrittigli per la cura della sua patologia tumorale in un centro oncologico specializzato dell’Ospedale di Catanzaro, distante circa 3 chilometri dal penitenziario. Inoltre, a partire dallo scorso mese di maggio e, cioè da quando il predetto detenuto ha iniziato il 1o ciclo di chemioterapia in regime di ricovero, lo stesso si è recato a cadenze regolari presso l’Ospedale di Catanzaro, rispettando il calendario predisposto dal centro. Anche nel penitenziario, ha sempre eseguito i necessari controlli clinico-laboratoristici, con una frequenza pressoché quotidiana.
Ciò posto, segnalo che la competente magistratura di sorveglianza ha autorizzato e/o ratificato sia il ricovero, che le visite specialistiche in ospedale del Cataldo, il quale – conclude l’esponente del Governo – in data 23 agosto 2012, a motivo delle gravi condizioni di salute, è stato posto agli arresti domiciliari, con ordinanza del Presidente del Tribunale di Catanzaro.”
L’On. Rita Bernardini, Deputata Radicale e membro della Commissione Giustizia ha immediatamente replicato al Sottosegretario Gullo dichiarandosi “completamente insoddisfatta per la risposta fornita in quanto da essa emerge chiaramente come il detenuto Alessandro Cataldo, nonostante che gli fosse stata diagnosticata un grave patologia tumorale abbia passato un vero e proprio calvario nel carcere, in quanto è stato sottoposto alle pesanti cure mediche del caso mentre si trovava in stato di detenzione. Tutto ciò non sarebbe avvenuto nel caso in cui l’ordinanza del Presidente del Tribunale di Catanzaro con la quale sono stati disposti gli arresti domiciliari fosse stata fatta prima del 23 agosto.”
Sulla stessa lunghezza d’onda dell’On. Bernardini, l’ecologista radicale Quintieri, il quale ha evidenziato che solo dopo l’Interrogazione Parlamentare il detenuto è stato finalmente sottoposto agli esami specialistici ed alla somministrazione dei farmaci chemioterapici con ricovero in day hospital presso il Reparto di Oncologia dell’Ospedale di Catanzaro poiché, così come comunicato dalla Direzione Generale dei Detenuti e del Trattamento del Dap al Giudice Distrettuale Livio Sabatini, non esisteva né a Catanzaro né in altre parti d’Italia una struttura penitenziaria in grado di praticare esami di alta specializzazione come la Pet e la somministrazione di chemioterapia.
Quell’uomo ha subito senza dubbio – conclude il Verde – un trattamento penitenziario non conforme al dettato costituzionale ed al diritto comunitario ed internazionale vigente perché per la sua grave patologia tumorale avrebbe dovuto immediatamente essere sottoposto al regime degli arresti domiciliari o comunque essere ricoverato in una idonea struttura sanitaria invece di restare nel Carcere di Siano, fatiscente e sovraffollato con il rischio di contrarre qualche brutta infezione che avrebbe ancora di più compromesso le sue già gravi condizioni di salute fisiche e psichiche.