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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 29 DICEMBRE 2024

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Cgil, assistenza a rischio per anziani e disabili

Cgil, assistenza a rischio per anziani e disabili

| Il 24, Mag 2011

Gentile, “Sulla piana di Gioia Tauro si sta abbattendo un fenomeno, terribilmente nefasto, che produce disoccupazione e mette a dieta l’assistenza alle persone anziane e disabili. Sono oramai troppe le strutture di Casa di Riposo, Casa Protetta e Residenza Sanitaria Assistita, dove i lavoratori si vedono recapitare lettere di licenziamento”

Cgil, assistenza a rischio per anziani e disabili

Gentile, “Sulla piana di Gioia Tauro si sta abbattendo un fenomeno, terribilmente nefasto, che produce disoccupazione e mette a dieta l’assistenza alle persone anziane e disabili. Sono oramai troppe le strutture di Casa di Riposo, Casa Protetta e Residenza Sanitaria Assistita, dove i lavoratori si vedono recapitare lettere di licenziamento”

 

 

GIOIA TAURO – Sulla piana di Gioia Tauro si sta abbattendo un fenomeno, terribilmente nefasto, che produce disoccupazione e mette a dieta l’assistenza alle persone anziane e disabili. Sono oramai troppe le strutture di Casa di Riposo, Casa Protetta e Residenza Sanitaria Assistita, dove i lavoratori si vedono recapitare lettere di licenziamento. Al primo posto si trova la  Fondazione S. Francesco d’Assisi di Rizziconi con un licenziamento collettivo di 20 Lavoratrici e Lavoratori su 48, a seguire troviamo la Residenza Sanitaria Assistita di S. Eufemia d’Aspromonte con 3 licenziamenti su 20, e per ultimo la Casa di Riposo per Anziani di Anoia che ha iniziato col primo licenziamento. Tutte realtà dove anziani e disabili sono ricoverati e pagano con la loro pensione, in forma diretta o indiretta, l’ospitalità e l’assistenza che gli viene offerta. Inoltre, a seconda delle convenzioni stipulate, con l’Azienda Sanitaria Provinciale e la Regione Calabria, viene erogata una retta mensile per anziano. Tutto dovrebbe funzionare alla perfezione, invece, a partire dall’anno scorso c’è una continua rincorsa all’esternalizzazione di servizi e licenziamenti collettivi. Il problema di fondo sembrerebbe quello delle scarse rimesse regionali e dell’ASP. Insomma, a dire delle parti datoriali, la sanità calabrese fa acqua da tutte le parti ed a pagare adesso devono essere le persone più deboli e i lavoratori. La F.P. CGIL segue molto da vicino tutte queste sciagurate dinamiche e continua con forza a difendere i lavoratori, opponendosi ai licenziamenti e tutelandoli, in tutte le azioni possibili, per far ripristinare il rapporto di lavoro. In questo frangente siamo venuti a conoscenza, come F.P. CGIL, di alcune soluzioni frettolose di una gravità inaudita che attengono forme di assistenza limitata al minimo alle quali si tenta addirittura di dare soluzione attraverso l’utilizzo strutturale di alcuni lavoratori dei servizi esternalizzati. Quindi da una parte si licenzia e dall’altra ci si rende conto che il personale rimasto è insufficiente. I conti non tornano e i deboli non hanno la forza di ribellarsi. I familiari, per coloro che li hanno, sanno bene cosa vuol dire assistere un anziano non autosufficiente a, sanno anche che  non si alimentano da soli e devono essere imboccati, assistiti negli atti quotidiani della vita, puliti ogni qual volta c’è ne bisogno, pettinati e lavati puntualmente quando si sporcano, sbarbati, cambiati gli indumenti personali, sollevati dal letto e messi sulle sedie ed ausili sanitari idonei agli spostamenti, aiutati in momenti di depressione, parlare con loro e farli sentire esseri umani per far dimenticare la condizione di sofferenza e riportarli ad aspetti di vita possibile per farli vivere con dignità e decoro. Tutto questo  il compito da assolvere in tutte le ore del giorno e, a volte, anche durante la notte. Non si può inventare una nuova assistenza con un minor numero di addetti. A meno che, non si pensa di imbrogliare le carte e licenziare quei lavoratori che sono stati cattivi, perché hanno inteso rivendicare i loro diritti iscrivendosi al sindacato, per poi  riammettere in servizio quelli che si pentono e chiedono scusa, magari con un fascio di fiori in mano.

Sicuramente tutto questo mondo contorto, che riguarda l’assistenza agli anziani, è un problema politico da affrontare, con molta attenzione e autorevolezza, sia da parte del Commissario dell’ASP, sia dai due dipartimenti regionali interessati, Sanità e Servizi Sociali ma, il primo luogo spetta alla politica regionale intervenire. Infine, la F.P. CGIL ritiene inevitabile un segnale forte e in tempi brevissimi da parte di queste istituzioni, mirato a ribaltare l’onda lunga di interventi che privatizzano il privato convenzionato con esternalizzazioni su servizi affidati a terzi dal Servizio Sanitario Pubblico. Bisogna veramente dare un senso concreto di attenzione finalizzato ad assegnare a queste storie sociali (quasi tragiche), di uomini e donne con vite vissute e tanti sacrifici, il giusto valore da preservare e da consegnare alle nuove generazioni. La Regione Calabria e l’Azienda Sanitaria Provinciale non possono continuare a mantenere il loro silenzio, devono intervenire, anche attraverso i poteri ispettivi e di controllo, altrimenti, vuol dire che le sofferenze degli anziani, dei disabili e la disoccupazione che sta galoppando in questo settore, sono un male sociale da eliminare e non un problema da risolvere. Se tutto ciò non dovesse destare nessuna attenzione, allora vuol dire che gli obbiettivi da raggiungere vertono in tutt’altra direzione. Forse servono nuovi spazi liberi e il presso lo devono pagare sempre gli ultimi.