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Cgil Reggio: “Condanniamo ogni forma di violenza contro le donne”

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“Occorrono più tutele e una legge sui centri antiviolenza”

Cgil Reggio: “Condanniamo ogni forma di violenza contro le donne”

“Occorrono più tutele e una legge sui centri antiviolenza”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Reggio Calabria – La Cgil di Reggio Calabria condanna con fermezza ogni forma di violenza sulle donne. E, soprattutto, quanto accaduto a Reggio Calabria sabato scorso: la vittima, una signora di 53 anni, deceduta in ospedale a causa delle percosse ricevute dal marito.
Dalle prime indagini (si è in attesa dei risultati dell’autopsia) è emerso che il decesso è da attribuire ai maltrattamenti subiti in casa, di cui non si conoscono ancora le cause scatenanti.
Non è concepibile che, ancora oggi, accadano questi eventi. Non è tollerabile, in una società civile, apprendere che una donna è stata percossa dal marito. Non è possibile esser vittime del proprio carnefice senza potersi difendere o, peggio ancora, non riuscire a denunciare quanto accade dentro le mura domestiche. Ma c’è un altro aspetto peggiore di questo dramma: vicini o parenti che conoscono la verità e tacciono.
Noi, da sempre, condanniamo ogni forma di sopruso, di sopraffazione, perpetrati nei confronti di soggetti più deboli. Esiste una lista nera, delle donne vittime di abusi. Secondo questo elenco, una donna ogni tre giorni viene uccisa perché malmenata, violentata o percossa.
Si tratta di dati a cui si aggiungono quelli dei tagli ai servizi e alla Giustizia. Servono, infatti, risorse economiche e politiche concrete che portino alla creazione, sul territorio nazionale, di più centri anti-violenza. Secondo le raccomandazioni europee, ne servirebbero in Italia 5.700: uno ogni 10mila abitanti. Ma a ciò, si deve aggiungere che, da tempo, l’Ue sollecita il Nostro Stato a ratificare la Convenzione di Istanbul (Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica), e non mancano le raccomandazioni conclusive rivolte all’Italia dal Comitato Cedaw del 2011 e dalla Relatrice Speciale Onu contro la violenza sulle donne del 2012.

In tale prospettiva, accogliamo la decisione del nuovo Ministro della Pari Opportunità di costituire una task force inter-ministeriale contro il femminicidio, ma per la Cgil si può fare di più. Occorre, infatti, una legge quadro che riconosca i centri anti-violenza, sia di accoglienza che di ascolto. Anche intervenendo sull’uomo violento. Perché – lo evidenziamo – “con la violenza puoi uccidere colui che odi, ma non uccidi l’odio. La violenza aumenta l’odio e nient’altro”.

Segreteria Generale CGIL REGGIO CALABRIA