Chiarimenti di Bruzzese sul centro dialisi di Taurianova Il dirigente responsabile della struttura replica all'articolo della Lanterna di Diogene
Stimatissima “LANTERNA”, sono Vincenzo Bruzzese, medico nefrologo, Dirigente Responsabile del Centro di Nefrologia e Dialisi di Taurianova, e mi rivolgo a Te ed ai Tuoi Lettori perché sento il dovere di esprimere alcune considerazioni in merito ad alcuni passaggi di testo nella Tua ultima “uscita” su APPRODONEWS. Hai scritto: “E nessuno, ripeto, nessuno può più permettersi di stare in silenzio perché i silenzi sono complici della colpa. Non si può più contattare una redazione giornalistica senza metterci la faccia perché i nomi se tale condizione perdura, saranno sbattuti in prima pagina (e non è una minaccia)”.
Orbene, sappi che esistono agli Atti copiose prove documentali che l’attuale “criticità” derivante dalla carenza di personale infermieristico e medico è stata presentata per tempo, ed in maniera reiterata, agli Organi competenti, “mettendoci la faccia” e “assumendosi la responsabilità per quanto si esponeva in forma scritta”. Sappi anche che contattare una redazione giornalistica non mi risulterebbe difficile, e nel caso avessi ravvisato la necessità di farlo personalmente, lo avrei fatto…
Hai anche scritto: “Non si può delegare ai malati l’onere di farsi da portavoce per tali disguidi pericolosi e poi lavarsi le mani. Anche i medici e il personale infermieristico dovrebbero scendere in campo e protestare per tale situazione indecente e inaccettabile e che crea sicuramente gravi disagi anche a loro”. Come ben sai gli operatori della sanità pubblica hanno dei doveri istituzionale verso l’Azienda da cui dipendono e non possono “scendere in piazza”; per “protestare” devono seguire i “dovuti canali” e, Ti assicuro, ciò è stato fatto ampiamente. La lanterna è considerata il simbolo dell’intelligenza dello spirito, e Tu che sei sempre stata “lanterna di luce brillante” te ne potrai facilmente accertare.
Secondo Te, se qualche cittadino ammalato in cura presso il Centro Dialisi di Taurianova ha dimostrato concretamente la capacità di presentare i disagi operativi della struttura lo ha fatto “per delega” o perché ha avvertito il dovere di presentare a “tout le mond” i bisogni reali della continuità delle cure per lui e per gli altri malati nefropatici?
I malati possono avere buon cervello e possono avere buone iniziative, vivaddio! Personalmente ritengo che condividere con loro le strategie di miglioramento dei percorsi di cura sia un dovere. Per il medico in primis e poi per Tutti; anche per il giornalista! Trovo alquanto “infelice” l’affermazione che i malati siano “delegati” e “portavoce”. Di Chi? Un’ ultima cosa: sappi che il Centro Dialisi di Taurianova, anche vivendo le criticità attuali, continua ad essere un “fiore all’occhiello”! Nonostante tutto e nonostante e nonostante Tutti. E’ sempre vivo, fresco e profumato. Magari sarà “strappato”, ma non appassisce.
Con vivissima cordialità
Vincenzo Bruzzese
LA RISPOSTA DELLA LANTERNA DI DIOGENE
Stimatissimo dott. Bruzzese, leggere le sue parole, sono state (per me), di un immenso interesse e per rispondere come Galileo, “Eppur si muove”. Ma in questo caso, nulla a che vedere con “l’inquisizione” come fu per lo scienziato né per quanto concerne la riflessione della “Lanterna”. Caro dottore, quello che lei ha letto è stato solo un tentativo (tanti fino ad ora purtroppo), per creare un incontro di voci solitarie che non avendo fiato per la malattia che li colpisce, hanno gridato in un deserto e che qualche “passante” in un’oasi di speranza ha cercato di dare del “ristoro” mediatico. I cuori hanno dei battiti che la coscienza recepisce. Vorrei, se mi consente, salutarla con un passaggio interessante della sua missiva, in attesa che altri “annaffieranno” quel “fiore all’occhiello” qual è il Centro dialisi di Taurianova. E che sia un segnale di speranza per tutti, avulso da allarmismi, “impermeabilismi” inopportuni e inaccettabili: «Personalmente ritengo che condividere con loro le strategie di miglioramento dei percorsi di cura sia un dovere». Lo penso pure io. Con la stima di sempre
(gl)