Chiedevano “fiori” ma volevano soldi, così il clan vessava imprenditori e commercianti
redazione | Il 14, Nov 2013
Nuova operazione della polizia contro la cosca Gallico di Palmi: eseguiti 8 ordini di custodia cautelare con l’accusa di estorsione e usura aggravate dalla modalità mafiosa – I NOMI DEGLI ARRESTATI
Chiedevano “fiori” ma volevano soldi, così il clan vessava imprenditori e commercianti: arresti a Palmi
Nuova operazione della polizia contro la cosca Gallico di Palmi: eseguiti 8 ordini di custodia cautelare con l’accusa di estorsione e usura aggravate dalla modalità mafiosa
REGGIO CALABRIA – Nella mattinata odierna, a conclusione di articolate indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, personale della locale Squadra Mobile e del Commissariato P.S. di Palmi, ha eseguito un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti dei seguenti soggetti, esponenti ed affiliati alla cosca di ‘ndrangheta dei GALLICO, operante a Palmi (RC) ed altrove:
1. BARTUCCIO Rocco, nato in Oaxaca (Messico), il 04.08.1986, in atto detenuto;
2. BRUNETTA Rocco, nato a Palmi (RC), il 03.04.1977, in atto detenuto;
3. COSENTINO Antonino, nato a Palmi (RC), il 25.08.1961, in atto detenuto;
4. GALLICO Antonino, nato a Scilla (RC), il 18.10.1987 detenuto per altra causa;
5. NASSO Domenico, nato a Taurianova (RC), il 17.07.1983, detenuto per altra causa;
6. NASSO Ivan, nato a Taurianova (RC), il 30.11.1984 detenuto per altra causa;
7. RAO Loredana, nata a Taurianova (RC), il 27.09.1963.
Nello specifico, i primi quattro soggetti, già colpiti da decreto di fermo emesso dalla D.D.A ed eseguito (nei confronti dei primi tre) dagli stessi organismi investigativi in data 22 ottobre u.s., sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata dall’art. 7 del D.L. 152 del 13.05.1991, ad eccezione di BRUNETTA Rocco, al quale viene contestato solo il reato di tentata estorsione aggravata dall’art. 7 della legge 203/91.
Con il medesimo provvedimento, il Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, ha emesso la misura cautelare della custodia in carcere anche nei confronti dei restanti quattro soggetti, ritenuti responsabili rispettivamente il GALLICO Antonino ed il NASSO Domenico del reato di usura, aggravata dall’art. 7 della 203/91, ai danni di un rappresentante di prodotti alimentari, NASSO Domenico e NASSO Ivan del reato di estorsione aggravata dall’art. 7 della 203/91, ai danni del medesimo rappresentante, nonché di tentata estorsione, aggravata dall’art. 7 della 203/91, ai danni del gestore di un esercizio commerciale ed, infine, RAO Loredana e NASSO Ivan (mamma e figlio) del reato di associazione mafiosa perché, quale persona di fiducia del congiunto NASSO Domenico, fornivano un costante contributo per la vita dell’associazione, recandosi ai colloqui col predetto NASSO Domenico, aggiornandolo sugli avvenimenti più recenti, ricevendo dal detenuto direttive, da eseguire direttamente e/o da comunicare ad altri sodali fuori dal carcere, direttive che vertevano sulla gestione dell’attività estorsiva della cosca GALLICO nei confronti di numerosi commercianti ed imprenditori palmesi; più in generale, questi ultimi componenti della famiglia NASSO si mettevano a completa disposizione degli interessi della cosca, cooperando con gli altri associati nella realizzazione del programma criminoso del gruppo.
In particolare, dalle indagini è emerso che RAO Loredana e NASSO Ivan, eseguendo una precisa disposizione impartita da NASSO Domenico nel corso di un colloquio del 07.12.11, si recavano presso l’abitazione della famiglia GALLICO di Palmi, sita in via del Concordato nr. 41, dove NASSO Domenico, fidanzato di GALLICO Italia Antonella (figlia del boss GALLICO Giuseppe), risiedeva prima di essere tratto in arresto in data 30.11.11 e, quindi, con l’ausilio dei minori sopra indicati, prelevavano la complessiva somma di euro 5.000,00 in contanti – occultata all’interno dell’abitazione – che costituiva provento dei delitti di usura e di estorsione perpetrati da NASSO Domenico nell’interesse della cosca GALLICO, nascondendola in una borsa prima di allontanarsi.
Si rappresenta che GALLICO Antonino cl. ’87, figlio di Giuseppe e fratello di Italia Antonella, e NASSO Domenico erano stati già tratti in arresto per associazione mafiosa nell’ambito dell’Operazione di Polizia Giudiziaria denominata “Cosa Mia”, con la quale sono stati svelati una serie episodi estorsivi perpetrati ai danni di diversi imprenditori e commercianti palmesi e ascritti a soggetti appartenenti alla cosca GALLICO, nonché gli interessi economici dei componenti del citato casato di ‘ndrangheta nei lavori di ammodernamento dell’autostrada A/3 Salerno-Reggio Calabria.
Dalla lunga e laboriosa attività d’indagine, sfociata nell’emissione degli odierni provvedimenti restrittivi, naturale prosecuzione delle operazioni “Cosa Mia 1,2 e 3”, è stato possibile acclarare, che la quasi totalità del denaro utilizzato dai GALLICO per il mantenimento dell’intero nucleo familiare, ivi compresi i soggetti detenuti, per acquistare beni mobili ed immobili e per aprire attività commerciali, proveniva dall’attività estorsiva praticata in modo capillare nei confronti di imprenditori e commercianti che operavano nel territorio di Palmi, nonché dal ricorso alla pratica dell’usura.
Durante le investigazioni, è emerso il ruolo di affiliati alla famiglia dei GALLICO di COSENTINO Antonio ed Emanuele (padre e figlio), in quanto, in particolare, il primo ha contribuito al mantenimento in vita dell’associazione mafiosa GALLICO attraverso richieste di denaro in favore dei carcerati che, in realtà, si sono tradotte in una vera e propria estorsione effettuata avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo, avanzata nei confronti di imprenditori edili e commercianti che operano a Palmi.
Nell’operazione dell’ottobre scorso, era stato colpito da provvedimento di fermo dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni il giovanissimo rampollo della famiglia, ancora 16enne, G. A., il quale, avvalendosi di BARTUCCIO Rocco, inteso “U Messicanu” che, da maggiorenne, lo accompagnava con la sua vettura, si occupava di gestire il reperimento delle risorse economiche in favore dei familiari detenuti, nonché di gestire i rapporti con questi ultimi tramite la corrispondenza epistolare.
Difatti, dal mese di Maggio 2013 il predetto minore si recava per ben quattro volte presso l’abitazione di un imprenditore edile, in due occasioni accompagnato da BARTUCCIO Rocco, per chiedergli un “aiuto economico”, indicato con l’espressione “un fiore”, in favore della cosca GALLICO (da cui prende il nome in codice l’Operazione di Polizia); nell’ultima occasione, precisamente in data 30.08.13, il GALLICO quantificava in € 5.000,00 l’entità della somma richiesta, fissava nel 18 Settembre 2013 il termine ultimo per il pagamento e diffidava la vittima dal denunciare il fatto (“Vi raccomando, il 18 settembre, alle ore quattro e mezza, mi servono i soldi, e vi raccomando di non denunciare, sennò sapete a cosa andate incontro”).
Quanto al BRUNETTA Rocco occorre sottolineare che egli è uno storico affiliato alla consorteria dei GALLICO; questi, avvalendosi della forza intimidatrice del vincolo mafioso, ha tentato di imporre ad un imprenditore l’assunzione del fratello come operaio della ditta edile.
Le risultanze delle indagini sono state corroborate dalle recenti dichiarazioni rese da quattro imprenditori di Palmi, i quali, posti dinanzi alle evidenze investigative acquisite nel corso delle indagini, hanno confermato le vessazioni alle quali sono stati sottoposti dai soggetti indagati.
Allo stato uno dei soggetti colpiti dal provvedimento restrittivo risulta irreperibile ed è attivamente ricercato.