Chirurgia plastica nel mondo, i Paesi asiatici entrano nella top five Indagine Isaps (International Society of Aesthetic Plastic Surgery): cresce la presenza maschile. Blefaroplastica, seno e liposuzione gli interventi più richiesti. Aicpe: «L’Italia rimane un punto di riferimento»
I Paesi asiatici entrano nella top five mondiale e crescono gli uomini che fanno ricorso a trattamenti estetici. Sono questi i principali dati che emergono dal sondaggio condotto dalla International Society of Aesthetic Plastic Surgery (Isaps), la più grande associazione al mondo di chirurghi plastici estetici, che anche quest’anno ha realizzato un’indagine sui principali trattamenti chirurgici e non chirurgici realizzati nel 2014.
«I dati Isaps sono i più completi a disposizione nel campo della chirurgia e della medicina estetica», spiega Gianluca Campiglio, segretario mondiale dell’Isaps e consigliere Aicpe – l’associazione italiana di Chirurgia Plastica Estetica affiliata all’Isaps. «Pur con tutti i limiti che una ricerca a così ampia scala può avere, questi dati sono senza dubbio uno strumento importante per capire quello che accade nel campo dell’estetica a livello mondiale, permettendo di cogliere nuove tendenze o cambiamenti in atto».
Una prima novità arriva dai Paesi che hanno effettuato il maggior numero di trattamenti: gli Stati Uniti (4.064.571 interventi, 20,1% del totale) si confermano al primo posto seguiti a distanza dal Brasile (2.058.505, 10,2%). Terzo il Giappone – dove si terrà nell’ottobre 2016 il prossimo congresso Isaps – con 1.260.351trattamenti davanti alla Corea del Sud (980.313). «I Paesi asiatici sono oggi una delle realtà in maggiore crescita, quelli che anche dal punto di vista economico hanno risentito meno della pesante crisi», prosegue Campiglio.
L’altra tendenza che emerge dai dati Isaps è l’aumento della presenza maschile negli studi medici dei chirurghi plastici. Pur essendo il mondo della bellezza ancora dominato dalle donne, gli uomini arrivano infatti a rappresentare il 13,7% dei pazienti (il 14,5% se si parla di solamente di chirurgia estetica).
Sul fronte delle procedure chirurgiche più richieste al mondo, la presenza dei Paesi asiatici ha condizionato i primi tre posti: la blefaroplastica (1.427.451) ha infatti superato la liposuzione (1.372.901), l’aumento del seno (1.1.348.197); quarto il lipofilling (trapianto di grasso autologo 965.727) e quinta la rinoplastica (849.445). Aggiunge il consigliere Aicpe: «Ci troviamo davanti a canoni di bellezza sempre più globalizzati ». Per quanto riguarda la medicina estetica, il botulino rimane il re incontrastato a livello mondiale con quasi 5 milioni di trattamenti.
In questo quadro l’Italia resta un Paese di riferimento. Pur essendo uscita dalla top eight, e quindi non considerata nel dettaglio dalle statistiche Isaps, conserva un ruolo di primo piano. Continua Campiglio: «L’Italia è un punto di riferimento mondiale nella chirurgia estatica per la professionalità dei suoi protagonisti e per l’attenzione che viene riposta in questo settore. Resta sempre la raccomandazione a rivolgersi a professionisti qualificati: Aicpe ha siglato con Isaps una “aesthetic alliance” per lo sviluppo di una chirurgia estetica di qualità e sensibile al tema fondamentale della sicurezza del paziente».
I dati del sondaggio Isaps sono stati raccolti grazie a un questionario inviato ad circa 35.000 chirurghi plastici di tutto il mondo . Le risposte analizzate da Industry Insight, azienda statunitense indipendente specializzata in queste ricerche da oltre 15 anni, sono state 1.391.
AICPE. L’Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica (www.aicpe.org), la prima in Italia dedicata esclusivamente all’aspetto estetico della chirurgia, è nata nel settembre 2011 per dare risposte concrete in termini di servizi, tutela, aggiornamento e rappresentanza. Ad AICPE, che è gemellata con l’American Society for Aesthetic Plastic Surgery (ASAPS), la più importante società di chirurgia estetica al mondo, hanno aderito oltre 200 chirurghi in tutta Italia. Membri di Aicpe possono essere esclusivamente professionisti con una specifica e comprovata formazione in chirurgia plastica estetica, che aderiscono a un codice etico e di comportamento da seguire fuori e dentro la sala operatoria. L’associazione ha elaborato e pubblicato le prime linee guida del settore, consultabili sul sito internet, in cui si descrive il modus operandi dei principali interventi. Scopo di AICPE è tutelare pazienti e chirurghi plastici in diversi modi: disciplinando l’attività professionale sia per l’attività sanitaria, sia per le norme etiche di comportamento; rappresentando i chirurghi plastici estetici nelle sedi istituzionali, scientifiche, tecniche e politiche per tutelare la categoria e il ruolo; promuovendo la preparazione culturale e scientifica.