Chiuse indagini su aggressione a don Giorgio Costantino Giacomo Gattuso è accusato di tentato omicidio nei confronti del sacerdote
Il sostituto procuratore di Reggio Calabria, Paola D’Ambrosio, ha chiuso le indagini nei confronti degli aggressori di don Giorgio Costantino, il parroco della chiesa reggina del Divin Soccorso pestato a sangue alcuni mesi fa. Rispetto all’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai Carabinieri alcuni giorni dopo l’aggressione, escono dalla vicenda alcuni giovani del “branco”, ma restano le accuse gravissime: in particolare per Giacomo Gattuso, accusato di tentato omicidio nei confronti del sacerdote.
Una violenta aggressione perpetrata ai danni del parroco per futili motivi, probabilmente in seguito a un rimprovero del prelato. L’attività di acquisizione delle immagini riprese dagli impianti di videosorveglianza presenti in zona consentivano ai Carabinieri di restringere il cerchio nei confronti di Gattuso, abituale frequentatore del luogo. Nonostante le ferite riportate, sarà proprio don Giorgio Costantino a fornire ai Carabinieri importanti indicazioni sull’aggressione subita nella notte tra il 23 e il 24 maggio. Nel giro di pochissimi giorni, i militari della Compagnia di Reggio Calabria chiuderanno il cerchio su Gattuso e sui suoi amici, che lo avrebbero coperto. Rispetto all’ordinanza, comunque, la Procura di Reggio Calabria ha stralciato alcune posizioni, contestando solo ad alcuni dei giovani il reato di favoreggiamento, per aver mentito davanti ai militari dell’Arma che portavano avanti le indagini. Gattuso ha ammesso le proprie responsabilità, dichiarando però di essere stato insultato dal prete con parole come “pedofilo” e “magnaccia” e di non aver comunque colpito per uccidere. Ora dovrà rispondere di tentato omicidio e con lui alcuni suoi amici, accusati di favoreggiamento.