Senza entrare nel merito dei passaggi giuridici e amministrativi che hanno determinato la chiusura del punto ristoro degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, a ormai più di dieci giorni dai fatti, ci si chiede come sia possibile pensare di lasciare priva di un servizio pubblico fondamentale una struttura grande e affollata qual è il Riuniti. Infatti, nel torrido agosto reggino, l’interruzione di tale prestazione, sta causando notevoli disagi ai pazienti, ai familiari che assistono e al personale in servizio. L’impossibilità di procurarsi facilmente cibo e bevande, soltanto in piccolissima parte sopperita dalle macchinette automatiche, costringe a lunghe passeggiate fuori dal perimetro della struttura, generando indignazione e rabbia in chi, trovandosi in ospedale non vive certamente una condizione tranquilla, ed avrebbe invece il diritto a sentirsi “protetto” e assistito. Desta sconcerto osservare attraverso le vetrate i cibi lasciati lì a deteriorarsi, insieme alla non curanza di chi, lontano dai cittadini, dovrebbe trovare il modo di sbloccare al più presto questa spiacevole situazione.
Francesco Stilo
Segreteria provinciale Partito Comunista Italiano – FGCI