Chiusura poste, Bevacqua incontra Giacomelli Giovedì 6 agosto, alle 12, il consigliere regionale avrà un incontro con il sottosegretario alle Poste e telecomunicazioni
Si terrà giovedì 6 agosto alle 12, l’atteso incontro con il sottosegretario alle Poste e telecomunicazioni, Antonello Giacomelli per affrontare il problema relativo alla chiusura degli uffici postali in aree disagiate del territorio calabrese. A darne notizia è il consigliere regionale Mimmo Bevacqua che, come si ricorderà nei giorni scorsi ha sollevato la questione presentando un Odg in Consiglio regionale.
Bevacqua nell’esprimere soddisfazione e gratitudine all’amico on. Giacomelli per aver accolto il suo invito a promuovere un incontro con i sindaci interessati al problema e la regione Calabria, evidenzia come l’obiettivo dell’incontro sia quello di individuare soluzioni condivise al piano di razionalizzazione messo in campo da Poste italiane, al fine di operare scelte alternative per scongiurare le chiusure preannunciate.
“Guardiamo al tavolo romano con fiducia” ha dichiarato l’esponente del Pd che ha plaudito all’iniziativa del sottosegretario Giacomelli “per l’impegno profuso in questi nel cercare di trovare una soluzione alternativa alla chiusura degli sportelli postali nell’entroterra che, inevitabilmente, finirebbero col creare disagi alle fasce più deboli della popolazione”.
“Il piano industriale 2015 – ha spiegato Bevacqua – prevede la chiusura definitiva di 450 uffici postali su tutto il territorio nazionale. 72 interventi riguardano il territorio calabrese. Questo significa che ad essere interessati sono soprattutto i nostri piccoli comuni di provincia e a pagarne le conseguenze saranno le fasce più deboli della popolazione, quelle stesse che risentono già pesantemente della progressiva desertificazione dei servizi primari”.
“Confidiamo – ha concluso Bevacqua – in una soluzione condivisa che contemperi l’esigenza di contenimento della spesa di Poste italiane e quella di mantenere le reti postali rurali che devono essere fornite permanentemente in tutti i punti del territorio nazionale, compreso isole e zone montane, poiché svolgono un ruolo di interazione importante nell’economia globalizzata, così come raccomandato dalla direttive comunitarie. Se non dovessero invece arrivare risposte soddisfacenti inviteremo, il Presidente della giunta regionale a valutare l’opportunità di revocare i propri servizi alle poste italiane sull’esempio della regione Toscana”.