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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 08 GENNAIO 2025

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“Ciak, si gira!”: gli studenti dell’IIS “Raffaele Piria” di Rosarno attori e co-autori del progetto cinematografico diretto dal giovane regista francese Robin Mognetti Quando la scuola diventa un laboratorio innovativo, ci si trova dinanzi a sfide sempre più complesse sulle quali la dirigente Mariarosaria Russo scommette e vince

“Ciak, si gira!”: gli studenti dell’IIS “Raffaele Piria” di Rosarno attori e co-autori del progetto cinematografico diretto dal giovane regista francese Robin Mognetti Quando la scuola diventa un laboratorio innovativo, ci si trova dinanzi a sfide sempre più complesse sulle quali la dirigente Mariarosaria Russo scommette e vince

| Il 06, Gen 2025

Quando la scuola diventa un laboratorio innovativo, ci si trova dinanzi a sfide sempre più complesse sulle quali la dirigente Mariarosaria Russo scommette e vince. Da un’intervista alla preside dell’IIS R. Piria di Rosarno nasce il soggetto cinematografico di un documentario/lungometraggio, da cui trapela l’impegno pedagogico della scuola e la quantità di lavoro svolto. Robin Mognetti ha un ricco curriculum nella veste di direttore della fotografia e regista, laureato in cinematografia presso l’ECAL/HEAD in Svizzera, scrive e dirige cortometraggi/documentari tra cui “Totally Lies”, “Ne tissez pas” (Premiers Plans d’Angers), “Tout commence ici à Hyères” (Côte Court), ha inoltre collaborato con Valentin Merz per “De Noche Los Gatos Son Pardos”, il lungometraggio presentato in anteprima nel 2022 in competizione internazionale a Locarno e proiettato in vari festival in tutto il mondo, e per il cortometraggio “Brothers – A Family Film”, per il quale riceve il premio della Zurich Filmstiftung 2023 per la fotografia. Collabora con Laura Morales su “Jeunesse!” e sulla serie di documentari “Futura!” per la RTS. Da quell’intervista con la Russo del 2021, Robin inizia a pensare al film, ma deve prima conoscere la vita degli studenti del liceo, immergendosi nella loro realtà, capire cosa stanno attraversando durante il loro percorso scolastico prima di entrare nella vita professionale o accademica, conoscere i loro obiettivi, le loro speranze, i loro rapporti con la famiglia, la scuola e le sfide più generali che devono affrontare, dipingendo un ritratto fedele della loro vita e delle loro storie di vita. Gli attori sono volontari che, incoraggiati dall’entusiasmo della loro docente Mattia Milea, decidono di raccontarsi attraverso una lettera da cui emerge il rapporto che hanno con Rosarno, con la famiglia, con la scuola e con sé stessi, da cui sprigiona il pathos che è il motore delle loro tensioni emotive: per Anna Rosarno potrebbe essere un’altalena che dondola in un parco giochi, per Giorgia Vadalà un ricordo d’infanzia. L’abbraccio della madre, una rosa, una collana di perle, una vecchia chiave che apre le porte dell’inconscio o di un vecchio armadio, un gattino, immagine dopo immagine, le fotografie diventano disegni e scavano tra i ricordi acerbi e vividi di Francesco Lacquaniti e Michelangelo Anastasio, di Ilaria Conti e Sara Zehraoui, diventano lunghe lettere scritte a un lettore immaginario che deve riannodare fili da districare, come le epistole di Caroline Cananzi e di Francesca Berrica, tensioni e distensioni come nelle parole ballerine di Maddalena Burdusel, nostalgie e scoperte come si legge nelle confessioni di Maria Carmela Fida, Martina Rao e Chiara Galluccio, una distrazione o un’alienazione per Antonio Ingegnere e Anita Garruzzo. Robin ha filmato l’anima di questi ragazzi attraverso ritratti fotografici da cui fuoriescono i diversi profili degli studenti protagonisti del film. La preside Russo ha fornito uno spazio libero per far emergere le emozioni inespresse attraverso la parola scritta – come richiesto da Robin – creando così una memoria visiva e uditiva autentica e condivisa, dando libera espressione alla riappropriazione dello spazio urbano attraverso l’immaginazione di chi può lavorare per migliorarlo in futuro, slegando i linguaggi, pur continuando a dare corpo a un impegno sociale e, soprattutto, umano.