Ciambrone (Fli), Accademia di Belle Arti non deve essere dimenticata
redazione | Il 24, Apr 2011
Le soluzioni provvisorie da più parti prospettate prestano il fianco a scenari infausti per la preziosa Istituzione culturale catanzarese in quanto potrebbero favorire il formarsi di proposte e risoluzioni non solo di delocalizzazione, come già avvenuto da parte dell’on. Ida d’Ippolito che si è attivata per il trasferimento a Lamezia Terme
Ciambrone (Fli), Accademia di Belle Arti non deve essere dimenticata
Le soluzioni provvisorie da più parti prospettate prestano il fianco a scenari infausti per la preziosa Istituzione culturale catanzarese in quanto potrebbero favorire il formarsi di proposte e risoluzioni non solo di delocalizzazione, come già avvenuto da parte dell’on. Ida d’Ippolito che si è attivata per il trasferimento a Lamezia Terme
CATANZARO – L’avvicinarsi della chiusura dell’anno accademico e, soprattutto, della stagione estiva non devono fare dimenticare che occorre trovare una soluzione definitiva all’annoso problema della sede dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Le soluzioni provvisorie da più parti prospettate prestano il fianco a scenari infausti per la preziosa Istituzione culturale catanzarese in quanto potrebbero favorire il formarsi di proposte e risoluzioni non solo di delocalizzazione, come già avvenuto da parte dell’on. Ida d’Ippolito che si è attivata per il trasferimento a Lamezia Terme, ma, addirittura, di subalternità rispetto ad altre Sedi calabresi se non di soppressione. E ciò avuto riguardo, nella fattispecie, al rispetto degli specifici standard e requisiti di valutazione da parte del Ministero per l’Istruzione relativi alla dotazione di strutture e infrastrutture adeguate alle attività formative. Nei giorni scorsi, come candidato Sindaco di Futuro e Libertà per l’Italia per il Comune di Catanzaro, ho più volte avanzato la proposta di pensare in grande per il futuro dell’Accademia di Belle Arti attraverso l’acquisizione del complesso edilizio del Vecchio Ospedale Civile di Via Acri. Altre soluzioni appaiono impraticabili, compresa quella che guarda verso l’ex Ospedale Militare che, essendo non inserito negli elenchi degli immobili da assegnare gratuitamente agli enti locali da parte dell’Agenzia del Demanio, comporterebbe oneri di acquisto estremamente rilevanti, con l’aggravante che i vincoli architettonici, gravanti sullo storico complesso conventuale, impedirebbero l’esecuzione di tutte quelle opere edilizie necessarie per l’adeguamento degli spazi alle esigenze didattiche ed ai laboratori dell’Accademia e per la messa in sicurezza dell’antico edificio nel rispetto delle norme di legge. Non v’è dubbio alcuno che la soluzione dell’acquisizione del Vecchio Ospedale di Via Acri, a ben vedere meno onerosa da tutti i punti di vista e rientrante nel concetto di “costruire sul costruito” inserito nel mio programma politico-amministrativo, sommerebbe, al già consistente beneficio di riqualificare una struttura abbandonata e degradata, gli altri di restituire alla Città un immobile di indubbia valenza storica e di dotare l’Accademia di una sede di alto prestigio che, ricordo, non ospiterebbe comodamente soltanto la parte didattica teorica e pratica ma, anche, gli Uffici di Presidenza e Segreteria, sale espositive e congressuali, mensa e, probabilmente, alloggi per gli studenti. E’ chiaro che la realizzazione di tale progetto deve trovare l’appoggio da parte della rappresentanza parlamentare catanzarese e calabrese in quanto, com’è ovvio, ci si trova davanti ad oneri finanziari di tutto rispetto che, solo con l’auspicata azione congiunta, possono e devono essere reperiti attraverso un apposito strumento di legge. Mi piace ricordare, per citare i casi più eclatanti che riguardano la nostra regione, che la classe politica calabrese perorò congiuntamente l’emanazione della legge 5/7/89 n. 246 di conversione del D.L. 166/89, quel famoso Decreto Reggio che, attraverso una dotazione iniziale di 600 miliardi di vecchie Lire, in più occasioni rimpinguati anche di recente con ulteriori rilevanti contributi straordinari, prevedeva la realizzazione di interventi urgenti per il risanamento e lo sviluppo della Città di Reggio Calabria, e che, nel 2009, le mozioni presentate per l’istituzione dell’Area Metropolitana di Reggio Calabria portavano la firma di parlamentari di tutte le province calabresi, anche catanzaresi, appartenenti sia alla maggioranza che all’opposizione. Ecco, Catanzaro ha bisogno di grandi progetti che la facciano uscire dall’emergenza nella quale decenni di disattenzioni e di attacchi la hanno relegata e, su questa linea politica, ben esplicitata nel mio programma elettorale, potrò contare sul sostegno degli organi centrali di Futuro e Libertà per l’Italia e sulla sua rappresentanza parlamentare che condividono pienamente il progetto politico elaborato per il rilancio di Catanzaro nelle sue funzioni di Capoluogo della Regione Calabria. L’Accademia di Belle Arti di Catanzaro non deve essere dimenticata!
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