Cimitero Rende, Miceli (M5S): “Emergenza non risolta” "Diciassette bare in attesa di tumulazione, dipendenti sotto organico. Le nostre proposte a Manna"
Rende (Cs) – Nonostante le promesse non si è ancora risolta l’emergenza
al cimitero cittadino. Gli slogan di Manna e della sua corte non hanno
prodotto i risultati sperati. Ad oggi sono pronti 75 loculi su 92 salme che
devono trovare degna sepoltura.
Ma un altro problema scuote il camposanto cittadino: il
sottodimensionamento dell’organico cimiteriale. Gli attuali tre dipendenti
non riescono a sopperire al lavoro straordinario che la gestione
emergenziale del sito richiede pur riuscendo, tra mille difficoltà dovute
soprattutto alle criticità delle mancate sepolture, a mantenere il luogo in
condizioni dignitose. Servirebbe un aumento di altre due unità, già
segnalato al Comune. Ma l’esecutivo come al solito fa spallucce, buttando
fumo negli occhi dei cittadini con la realizzazione del nuovo cimitero.
Come Movimento 5 Stelle abbiamo riflettuto molto sulla questione del
cimitero cittadino e siamo convinti che l’ubicazione del nuovo camposanto
al confine con il Comune di San Fili sbugiarda il sindaco nella sua volontà
di rilancio del borgo antico. E rende palese un disegno che si pone contro
la storia e la cultura del centro storico, intacca le fondamenta del nucleo
originario dei rendesi, crea un blocco tra passato e futuro che sarà
deleterio per la memoria storica della nostra comunità.
Citando Walter Benjiamin potremmo dire che i cimiteri sono la carta
d’identità delle città, i biglietti da visita della memoria collettiva.
Abbandonarne uno a vantaggio di un altro, la cui gestione sarà appannaggio
dei privati, cosa che non condividiamo assolutamente, contribuirà oltremodo
alla distruzione del borgo antico che sarà ancora di più relegato nel limbo
della storia passata.
Lanciamo dunque le nostre proposte a Manna, sperando che le accolga
immediatamente: potenziare l’organico cimiteriale di altre due unità;
realizzare la nuova ala del cimitero vicino a quello storico e non da
un’altra parte, continuare a gestire il cimitero con risorse pubbliche e
non private, risolvere definitivamente e in maniera civile il caso delle
mancate sepolture, senza ulteriori ritardi e improvvisazioni.