Cinquefrondi, in arrivo quattro anni di bollette acqua Monta la protesta dei cittadini. Conia e Longo: "Ruoli e tariffe che abbiamo ereditato"
di Giuseppe Campisi
CINQUEFRONDI – In questi giorni stanno pervenendo alle famiglie cinquefrondesi i ruoli (le bollette, nda) per il consumo dell’acqua relativa agli anni 2012 e 2013. Mentre il fatturato per il consumo del 2014 ed il 2015 sarà consegnato a casa presumibilmente entro novembre. Una vera e propria mazzata per i cittadini costretti a fare i conti con il passato di una storia infinita, quella sull’acqua, che ai più potrebbe addirittura sembrare paradossale visto che il comune nel suo territorio è ricchissimo di fonti e sorgenti la cui gestione della rete per la distribuzione pubblica è, com’è noto, affidata alla mista pubblico-privata Sorical.
Una gestione i cui benefici attesi i cittadini hanno davvero poco o niente beneficiato nel corso del tempo posto che le tariffe comunali (già relativamente non a buon mercato) hanno subito nel 2012 il raddoppio degli importi (da 0,52 €/MC ad 1,04 €/MC) per di più in considerazione di un debito per forniture che arrivato a superare la cifra monstre di oltre 1 milione e 600 mila di euro. Rimpalli, omissioni, inerzie e ignavie sono puntualmente ricaduti tutti sulle spalle degli amministrati chiamati a pagare il conto salatissimo di una gestione tecnico-amministrativa davvero molto precaria.
Ha cercato di correre ai ripari il sindaco Michele Conia – a cui in vero va dato atto delle numerose battaglie in favore dell’acqua pubblica sia in consiglio comunale che fuori – con un post informativo rivolto direttamente ai cittadini con il quale ha cercato di spiegare la situazione: “Carissimi cittadini in queste ore vi stanno arrivando a casa i ruoli dell’acqua 2012 e 2013, doveva esserci una lettera di accompagnamento che avrebbe dovuto spiegare varie cose, ma per qualche strano motivo, che domani scoprirò, questa non c’è. Trattasi di ruoli e di tariffe che abbiamo ereditato e che la nuova legge sul bilancio “armonizzato” ci obbliga di inviare perché bisogna mettersi “al pari” tra ruoli, incasso e bilancio. Comprendendo la pesantezza di questa cosa che, ripeto, noi abbiamo ereditato e subìto. Abbiamo già previsto un regolamento che consente un sistema di rateizzazione abbastanza lungo, così come da quest’anno abbiamo previsto un sistema di lettura digitale. Inoltre, dal 2016 (purtroppo per gli anni precedenti noi non possiamo fare nulla) una riduzione della tariffa in modo particolare per le famiglie con reddito basso. Capisco e comprendo in un momento come questo le difficoltà che le famiglie hanno e sento forte il peso di dover portare sulle spalle errori ed inefficienze di altri del passato”.
Ma i cittadini, per strada o sui social, sono davvero imbufaliti. Una rabbia insolubile frammista a rassegnazione, mitigabile forse in parte, seguendo la via della rateizzazione “morbida” come suggerito dal sindaco. Inefficienze più o meno volute hanno creato le condizioni per generare una polveriera di malcontento tra la popolazione anestetizzata nel corso degli anni dalla mancata esecuzione delle procedure che hanno prodotto rinvii su rinvii. Nel mentre, contabilmente, le poste in bilancio sono state iscritte e i fondi spesi. Soldi “virtuali” tramutatisi di botto in fatture reali recapitate agli utenti figlie di altro capitolo, l’evasione.
“Abbiamo ereditato una situazione difficile e chiediamo ai cittadini comprensione. Siamo vittime di un sistema che non abbiamo voluto con la legge sull’armonizzazione del bilancio che non ha più concesso proroghe in merito alla parità dei ruoli e delle poste di bilancio” ha chiarito il vice sindaco Giuseppe Longo. In questo contesto non hanno aiutato certo i debiti del comune anche nei confronti della Regione, ad oggi ammontanti a circa 3,7 milioni di euro per cui l’amministrazione in carica molto presto busserà alle porte del governatore per chiedere un piano di rientro anche per sbloccare la situazione sul fronte finanziamenti da ricevere, tutt’ora fermi.
“Siamo amareggiati – ha proseguito Longo – perché le precedenti amministrazioni una volta accumulato il ritardo non hanno nemmeno tentato, per evidenti colpe politiche e burocratiche, di appianare la situazione inviando i ruoli anno per anno e noi non possiamo rispondere degli errori del passato. Abbiamo fatto semplicemente il nostro dovere ottemperando ad una legge dello stato sul pareggio di bilancio che ci costringe all’invio delle bollette. Dal nostro insediamento ci siamo adoperati per il meglio, istituendo dal 2016 la lettura digitale e riduzioni del 20% in base al reddito Isee ed i cittadini devono sapere che abbiamo messo a disposizione due sportelli degli uffici comunali, attivi tutti i giorni, per verificare le bollette, impostare piani di rateizzazione ed effettuare eventuali ricalcoli”.
Piani di rateizzazioni contemplati nell’apposito regolamento comunale approvato già lo scorso aprile e disponibile per la consultazione qui o sul sito del comune che permette dilazioni in proporzione all’ammontare del debito maturato, oltre la corresponsione degli interessi legali, da un minimo di 5 ad un massimo di 72 rate. L’evasione si diceva, un problema annoso quanto concreto che affonda le proprie radici nel passato dove tutto era più o meno permesso perché tanto pagava Pantalone. Un tema, ritornato strettamente attuale, sul quale le varie amministrazioni hanno sempre cincischiato senza concretizzare mai un’azione strutturale ed efficace per contrastare gli ammanchi di bilancio girati alla voce crediti inesigibili. Solo quando la spending review montiana ha fatto sentire il fiato sul collo ai comuni qualcosa si è mosso. Per merito del vituperato governo tecnico, che ha obbligato i municipi a non girare la testa dall’altra parte. Ed oggi i cinquefrondesi pagano lo scotto (non solo) della malagestione idrica tripartisan. E il distribuire colpe non basterà purtroppo ad alleggerire il conto delle bollette.