Cinquefrondi, le lacrime in casa di donna Bettina Dopo 44 anni torna alla ribalta l’evento straordinario
di Domenico Caruso
Dopo 44 anni torna alla ribalta l’evento straordinario di Cinquefrondi, allorquando nella modesta dimora di una pia donna un quadro della Vergine cominciò a lacrimare.
Dalle colonne del “Il Tempo” di Roma il 3 marzo 1974 ho scritto testualmente:
«Dal 26 ottobre 1971, a Cinquefrondi, accogliente cittadina ad una decina di chilometri da questo Centro della Piana, nell’abitazione della signorina Bettina Iamundo, un’antica quanto bella immagine della Madonna piange.
La stessa effigie, in corrispondenza del cuore, sanguina fin dal 1972. Il duplice fenomeno, ormai di pubblico dominio, è stato osservato da migliaia di pellegrini, provenienti da tutta Italia e dall’Estero.
Anche noi, qualche mese addietro, abbiamo assistito allo straordinario avvenimento.
Erano le 20 circa quando una turgida lacrima, sgorgando dagli occhi espressivi, si arrestava sul petto della Santa Vergine. Così rotonda e luminosa, la goccia appariva come una perla o meglio, come una stella.
Rimaneva lì immobile fra il nostro stupore e come probabile segno premonitore per due donne che, giunte da lontano, avevano deciso di trascorrere la notte in preghiera al cospetto della Madre Celeste.
Recentemente la signorina Bettina, ormai matura negli anni, dopo aver avuto alcuni segni del valore di presagio, avrebbe visto la Santa Vergine, sotto le sembianze dell’immagine, ed avrebbe ricevuto i messaggi che riportiamo:
23 gennaio 1974 – ore 8,15.
“Io, Madre di Gesù Nazareno, sono apparsa alla donna devota al mio Cuore Addolorato. Voglio il Rosario meditato di 15 poste, almeno ogni otto giorni, dalla anime mie devote. Tu, figlia, le sai chi sono e di’ che io sto pregando per loro e che sto tenendo il braccio del Divino Nazareno, ché questo tuo Paese (l’Italia) farà una brutta fine. Di’ al sacerdote, al mio Ministro, che venga più spesso.
Figlia ci rivedremo! (A questo punto la S. Vergine ha battuto, amichevolmente, la mano sulla spalla della signorina). Bacia ogni giorno l’albero del primo miracolo della notte del 15 luglio”.
Il secondo messaggio risale all’11 febbraio 1974 – ore 8,40.
Eccone il testo:
Io Madre del Nazareno, voglio che con la preghiera si colmino tutti questi peccati che ci sono nel mondo. Te l’ho già detto che il mondo farà una brutta fine specie l’Italia e coloro che non hanno creduto al mio pianto. Chi addolcisce le piaghe del Nazareno sarà messo sotto il manto della mia misericordia.
Pregate e fate pregare perché l’ultima mia apparizione sarà triste, specie per quelli che non hanno creduto al mio pianto”.
Aggiungere che donna Bettina è una donna semplice e timorosa di ogni clamore è sufficiente per noi e per gli altri a ritenere attendibile quanto abbiamo registrato».
(F/to Domenico Caruso)
La suddetta mia testimonianza è stata ripresa dal periodico “Miracoli” di questa settimana (Anno III – n. 43 – 6 novembre 2015) che, in tre pagine illustrate, rievoca il prodigio che don Tomaselli all’epoca ha documentato nel libriccino “Il pianto della Vergine”.
Il fenomeno fece un tale scalpore che parecchi giornali (compreso il nostro) hanno riportato a grandi caratteri la notizia.
Non è un caso che le sorti del Paese siano peggiorate!