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TAURIANOVA (RC), VENERDì 18 OTTOBRE 2024

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Cinquefrondi, monta la polemica. La versione Longo Il vice sindaco risponde al suo stesso circolo: «Rispettare il mandato elettorale la mia priorità»

Cinquefrondi, monta la polemica. La versione Longo Il vice sindaco risponde al suo stesso circolo:  «Rispettare il mandato elettorale la mia priorità»
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di Giuseppe Campisi

Cinquefrondi – Prima o poi la polemica doveva scoppiare ed a fare da detonatore è stato un argomento assai delicato come la questione debitoria del Comune. Diciamo la verità, che quella del vice sindaco Giuseppe Longo fosse certamente una posizione politica castigata per via della scelta nei primi mesi di quest’anno di aderire al Pd «per mettermi in gioco» con la clausola di «non tradire la fiducia degli elettori» è parsa da subito evidente come chiara pure era stata la volontà del locale circolo di non fare da convitato di pietra nelle scelte dell’amministrazione “anomala” di cui Longo aveva scelto di far parte. Una situazione bizzarra, certo non un unicum nel panorama nazionale, che però non poteva e non può non produrre contraccolpi e frizioni. Il sindaco e larga parte della maggioranza accasatisi in Sinistra Italiana, tre consiglieri indipendenti e poi Longo con la sua scelta controcorrente – benedetta però a livello provinciale e regionale col placet degli alti papaveri del partito – di parteggiare per Renzi. Una sinistra pittoresca a Cinquefrondi, certificata dal fatto che il locale circolo Pd con i suoi due consiglieri (tra cui il segretario nonché coordinatore dei circoli per la Piana, ndr) ha inteso mantenere saldo il timone dell’opposizione. Scrive Longo: «Quando ho chiesto l’adesione al PD l’ho fatto nella piena consapevolezza di creare una anomalia politica locale, ma nella speranza, perché fortemente convinto di quanto sia necessaria, che l’unità del centrosinistra vada raggiunta sia a livello nazionale quanto territoriale». Un augurio più che una speranza che in più occasioni pubbliche è stato costantemente smentito dall’operato politico del suo partito con prese di posizioni che hanno voluto smarcarsi nettamente dalle scelte amministrative della maggioranza anche, e soprattutto, per non essere accusati di inciucio dall’opinione pubblica. Ma c’è un’altra annotazione politica che non potrà essere sfuggita agli osservatori più attenti: si tratta delle costanti bordate che il primo cittadino Michele Conia riserva all’indirizzo del governo nazionale (ed in quota parte regionale) a trazione Pd. Critiche politicamente legittime, sia chiaro, ma assolutamente imbarazzanti per il democratico collega di giunta (nonché vice) che scorrono a fiumi sui social, vero terreno di battaglia dove campeggiano, tra l’altro, i cori dei reciproci supporters, per sostenere o deprecare questo o quel provvedimento. Una sfida nella sfida. «Certamente – è lo sfogo di Longo – non ho obiettivi simili a quelli che il circolo del PD oggi vorrebbe raggiungere. Assicuro tutti che l’unico mio interesse è continuare a rispettare l’ampio mandato elettorale ricevuto con responsabilità e massimo impegno, certo del fatto che in molti stiano apprezzando il lavoro difficile e quotidiano profuso in ogni settore della vita politica e amministrativa. Sappiano tutti che non mi farò tirare dalla giacchetta da nessuno, tantomeno da chi vorrebbe che io lasciassi la maggioranza, perché questo avverrà solo e se il sindaco riterrà opportuno farlo». E poi ancora: Io ho la coscienza pulita e quando il Pd anche e soprattutto a livello provinciale e regionale ha inteso accettare la mia iscrizione era consapevole dell’appartenenza alla maggioranza e che il rispetto dei 535 cittadini che mi hanno dato fiducia sarebbe stato prioritario a qualunque altra bega politica». Una presa di posizione netta tesa a rimandare la palla avvelenata proprio nel campo del circolo che con l’ultimo manifesto pubblico aveva attaccato frontalmente la maggioranza di cui Longo è organico componente. «Ritengo che il PD di Cinquefrondi non abbia fatto bene a votare contro il piano di rientro sui rifiuti per l’anno 2014 e 2015 da noi responsabilmente approvato in consiglio comunale, anche perché imposto dalla Regione a tutti i comuni morosi della Calabria utile ad evitare il blocco dei finanziamenti futuri e la liquidazione dei lavori pubblici conclusi» è stata la risposta del vice sindaco dichiaratosi ancora una volta dialogante col suo partito ma allo stesso tempo, rivolto all’attuale maggioranza cittadina «orgoglioso della scelta politica fatta» verso la quale «non intendo arretrare di un solo millimetro rispetto all’impegno assunto». Per i buongustai della politica da salotto la spaccatura è servita. Peccato però che un fondo di verità ci sia. Anche per l’abile mediatore moderato quale è Longo un problema di tenuta c’è. Alla fine, anche il più allenato fondista si stanca. Tenere eroicamente la posizione fino a metà del 2020 non sarà certo facile. E fare la lepre è dura quando ti ritrovi addosso il fuoco amico incrociato.