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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 04 DICEMBRE 2024

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Cisl-FP, “Fatti concreti per l’Asp di Reggio Calabria” La già martoriata ASP di Reggio Calabria, devastata dalla mancanza di un’ adeguata Governance, fatta soprattutto da Commissariamenti, è tenuta in vita solo grazie al sacrificio dei "pochi" dipendenti che hanno, nonostante il numero ridotto e l'età avanzata, consentito la sopravvivenza dei Presidi sanitari dislocati in tutto il Territorio della Città Metropolitana

Cisl-FP, “Fatti concreti per l’Asp di Reggio Calabria” La già martoriata ASP di Reggio Calabria, devastata dalla mancanza di un’ adeguata Governance, fatta soprattutto da Commissariamenti, è tenuta in vita solo grazie al sacrificio dei "pochi" dipendenti che hanno, nonostante il numero ridotto e l'età avanzata, consentito la sopravvivenza dei Presidi sanitari dislocati in tutto il Territorio della Città Metropolitana

In merito agli ultimi fatti accaduti all’Ospedale di Locri dove la Cisl Fp ha già manifestato il proprio sdegno, condanna con forza il vile gesto compiuto nei confronti degli infermieri dell’Ospedale di Locri, non ritiene che la sola postazione di Polizia o altre Forze dell’Ordine siano sufficienti a risolvere la problematica, ed infatti chiede con forza che si proceda nei confronti di tutte le soluzioni a portata della stessa ASP, partendo da un fabbisogno di Personale che possa soddisfare meglio le attese dell’Utenza, un’articolazione interna che permetta di dare risposte anche sui tempi di realizzazione dei tamponi con un front-office dedicato, un’adeguata informatizzazione che permetta tempi brevi la trasmissione dei referti di laboratorio e radiologia, una dotazione tecnologica che eviti di portare “a spasso” gli ecografi, una riduzione delle distanze con i Reparti dell’area dell’emergenza, come la Cardiologia UTIC che si trova al polo opposto dell’Ospedale, al quinto piano e con solo due ascensori funzionanti, uno dei quali non si ferma al piano terra.
La CISL FP non accetta che la mancanza del Posto di Polizia, utilissimo, diventi un dilatorio pretesto per non intervenire da subito con correttivi che diano una svolta, sicuramente non è più sopportabile la cadenza delle aggressioni che non conosce precedenti.
La già martoriata ASP di Reggio Calabria, devastata dalla mancanza di un’ adeguata Governance, fatta soprattutto da Commissariamenti, è tenuta in vita solo grazie al sacrificio dei “pochi” dipendenti che hanno, nonostante il numero ridotto e l’età avanzata, consentito la sopravvivenza dei Presidi sanitari dislocati in tutto il Territorio della Città Metropolitana.
I Lavoratori sono abituati ormai a proclami e passerelle mediatiche che non risolvono mai i problemi ma anche a servizi mediatici che hanno rappresentato impietosamente le condizioni in cui versa la sanità reggina, soffermandosi particolarmente sulla situazione indecorosa di tutte le strutture, in tutto il loro rispettivo degrado e mal funzionamento, “fango” che agisce sulla mente delle Persone in modo distorto, rendendo i Dipendenti come facili bersagli del disservizio.
Si parla addirittura di “incontri galanti” nei locali dell’Ospedale di Locri(pubblicato dalla Riviera col titolo incontro a luci rosse….), si fa riferimento a chiavi in uso a chi si sarebbe spinto a queste sconcezze, precludendo l’uso degli stessi locali al Cappellano, si dice, si insinua, si insozza, si fanno vittime “virtuali” con la conseguenza del “degrado morale” di chi spende tempo e salute a dare assistenza e poi ci si trova in episodi violenza gratuita a danno di Medici, Infermieri e Operatori Sanitari in genere.
La rappresentazione di una realtà che soffocando ogni tentativo di riscatto e occludendo ogni spiraglio di giusta ed intelligente reazione da parte dei tanti, tantissimi oppositori di questo meccanismo perverso, che offende un territorio che merita risposte, soprattutto in materia del diritto della tutela della salute, pone le vere vittime del fenomeno che sono i Dipendenti a “presunti complici” di una sanità che ha voltato le spalle al Cittadino.
Oggi è molto importante recuperare e mettere in chiaro tutti gli aspetti positivi che si sono registrati in questo periodo emergenziale da Pandemia COVID 19, al fine di invertire la rotta e far capire alla cittadinanza che pervade in tutto il sistema la volontà di un serio riscatto, di un Sistema Sanitario Locale che, sicuramente, versa in gravi difficoltà organizzative e gestionali di ogni genere e che è vittima di una volontà che agisce nell’ombra per alimentare le disfunzioni e gli sperperi.
La Governance dell’ASP nel tempo, ha sicuramente mostrato i suoi limiti e tutta la responsabilità per non aver agito nel modo adeguato alle molteplici criticità. La Direzione Strategica che ha avuto un lungo periodo a propria disposizione, tra Commissariamenti e Direzione Ordinaria, ma molti sono gli errori e le inadempienza ad essa imputabili, fra tutte la gestione amministrativo-contabile la gestione delle Risorse Umane.
Una Governance che non ha ottemperato all’applicazione dell’Atto Aziendale e già lo sta sostituendo con uno “nuovo” o presunto tale, un atto aziendale mai trasmesso alle OO.SS.,.
Si spera che non si mantengano ancora vuote le Direzioni dei Dipartimenti, o si riconfermano alcune trascurabili ed evitando invece l’attivazione di Dipartimenti utilissimi ad arginare il degrado che si è registrato proprio nei Servizi, con le Radiologie in assoluto abbandono e nella totale inefficienza, il settore Chirurgico con le Ortopedia che hanno mostrato i propri limiti e il Dipartimento Medico in crisi, sia di personale che di posti letto, il cui numero previsto dall’Atto Aziendale non è stato mai attivato per intero; mentre il Modulo di Lungodegenza non è stato mai aperto, nonostante le condizioni di assoluto bisogno del Territorio.
La CISL FP di Reggio Calabria ha sempre segnalato ad un’Azienda “sorda” tutte le vere problematiche, denunciando i forti contrasti interni, le vessazioni che i Lavoratori subiscono, le responsabilità di Dirigenti che ancora vengono tenuti in servizio, o gli incarichi di Funzione fermi da anni, l’inefficienza di alcuni Uffici e tutto ciò che ha provocato questo degrado aziendale.
Oggi il Vertice dell’ASP di Reggio Calabria dovrà assumersi ogni responsabilità e conseguenza, di chi non ha agito per tempo e per non aver saputo evitare questa situazione paradossale, scaricata sui Dipendenti e sugli Utenti.
Si registra positivamente il metodo messo in atto dal Commissario dott. Gianluigi Scaffidi che segna un nuovo percorso di confronto con il personale tutto e con le Organizzazioni Sindacali al fine di cercare di risolvere al meglio ed insieme alcune delle problematiche della così tanto martoriata ASP di Reggio Calabria.
La CISL FP farà sicuramente la propria parte e si augura che presto si cominci a fare fronte comune sui problemi rimasti anche dopo un Commissariamento per infiltrazioni mafiose che ha lasciato l’ASP con gli stessi debiti e contenziosi di prima.
La CISL Funzione Pubblica ha chiesto già di mettere in campo tutte le iniziative legalmente previste per restituire il decoro e la dignità ai tanti lavoratori dei diversi Presidi Ospedalieri e di tutte le altre strutture dell’ ASP di Reggio Calabria, che non meritano di rimanere vittime di una colpevolizzazione di massa.
Si faccia chiarezza, una volte per tutte, sui veri responsabili di questa insopportabile deriva che rischia di trascinare nel vortice della diffidenza anche quei lavoratori che invece dovrebbero essere insigniti con una medaglia al valore!
La singolare condizione dell’ASP di Reggio Calabria, ci vede giornalmente assistere al disastro già annunciato, tutto è stato segnalato al neo Commissario proprio per cercare di prevenire ulteriori effetti della scientifica gestione basata sulla totale disorganizzazione, che ha prodotto danni irreparabili.
Si è chiesto più volte l’avvio di tutti i concorsi per colmare la grave e cronica carenza di personale in tutti i settori.

Massima collaborazione da parte della CISL FP, bisogna insieme pretendere supporto e rilancio dal livello Commissariale Regionale ma CONCRETAMENTE da subito dare segnali di soluzione delle problematiche che offendono i Lavoratori dell’Azienda stessa, cominciando a riconoscere i fondi del salario accessorio che sono fermi al 2010, i buoni mensa che sono fermi al 2016, la progressione economica orizzontale e verticale, ferma anch’esse ferme ed altri diritti, che nonostante il numero ridotto e l’abnegazione dei Lavoratori, scarsi di numero ed avanti con l’età, sono stati sempre negati.