Città metropolitana, critiche di Dieni (M5s) a Falcomatà "Il sindaco invece di fare proclami ascolti i cittadini"
“Falcomatà apra ad un maggiore coinvolgimento con i cittadini e le altre
forze politiche sulla Città metropolitana.” Non hanno dubbi la deputata
del Movimento 5 Stelle Federica Dieni e il Meetup Reggio 5 Stelle nel
chiedere un maggiore coinvolgimento a fronte della prossima entrata in
scena della Città metropolitana.
“Non bastano le sirene che cercano di propinare ai cittadini la favola che
i problemi di Reggio si risolveranno con la nuova Città metropolitana:
tutte le questioni aperte, resteranno tali.
La Città Metropolitana di per sé non risolve nulla. Potrebbe essere
un’occasione di cambiamento solo se si riscriveranno le regole per
un’effettiva partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica. E se il
Comune accogliesse qualcuno dei nostri consigli anziché quelli dei
pregiudicati, certamente ne guadagnerebbe l’intera città. Ciò a cui
dovremmo puntare è riportare il cittadino ad essere protagonista della vita
pubblica. Senza questo presupposto la Città Metropolitana non avrà nulla di
diverso rispetto alla somma dei comuni che la compongono.
Ad un cittadino che lamenta la mancanza di lavoro non si può rispondere:
“ma ci hanno dato la città Metropolitana”. Così come è illusorio pensare
che i 153 milioni di euro del patto per il Sud saranno sufficienti anche
uno solo dei problemi di cui Reggio soffre. La città sta morendo. C’è il
dramma di un tessuto economico che, anche in occasioni recenti, ha
manifestato tutto il suo disagio per la mancanza di mercato e dunque di
lavoro; il livello della tassazione per servizi di scarsa qualità o
addirittura inesistenti, come quelli dell’erogazione di acqua pubblica,
viabilità, scuole e asili nido, rifiuti e differenziata. Manca un progetto
per l’università, la formazione, l’agricoltura, l’assistenza sanitari. La
Città Metropolitana è un’occasione per ridestare le molte risorse, fatte di
persone e di idee, che il nostro territorio ha, mentre c’è chi lavora per
metterle sopirle per sempre e consolidare il potere in capo al gruppo di
èlite, che, come si è visto con l’inchiesta “Fata Morgana”, sono le
metastasi del nostro tessuto civile e democratico.”
“La conclusione – terminano i pentastellati – è che la popolazione tutta,
ivi compreso il ceto medio ancora poco attento e interessato, deve prendere
definitivamente atto che il problema reale è la mancanza di partecipazione
diretta su programmi, piani e progetti. Voltarsi dall’altra parte sarebbe
un favore a chi, e spesso sono proprio mafiosi, oggi preferisce scegliere
in solitudine, vincolando e pregiudicando il destino dei cittadini, per gli
affari di pochi.”