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TAURIANOVA (RC), SABATO 30 NOVEMBRE 2024

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Citta Metropolitana, la fine della democrazia in Italia La grande beffa del voto ponderato

Citta Metropolitana, la fine della democrazia in Italia La grande beffa del voto ponderato
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di LL

Domenica si è votato per eleggere i consiglieri metropolitani, ossia coloro i quali con la nuova legge prenderanno il posto dei consiglieri provinciali. Si tratta dell’ennesima truffa della politica. Dopo la legge elettorale nazionale, dove gli eletti vengono indicati dalle segreterie dei partiti. Il requisito fondamentale: essere fedele al capo!

Adesso il potere politico, scosso da scandali e dalla sempre meno fiducia verso la politica, da parte dei cittadini, ex elettori (che quando sono chiamati a votare dimostrano  tutta la loro insofferenza verso una classe politica oramai delegittimata), per eleggere il consiglio metropolitano si sono inventati il voto ponderato, riservato esclusivamente ai consiglieri comunali e sindaci della provincia di Reggio Calabria, anzi per dirla tutta, la città capoluogo decide in maniera esclusiva chi deve essere eletto oppure no.

Un’elezione di secondo grado riservata, fuori da ogni logica di democrazia partecipata. Addirittura ci sono 5 comuni della provincia che non hanno avuto il diritto di poter scegliere i propri rappresentanti, in quanto i loro consigli comunali sono sciolti per mafia.

Per intenderci in questi cinque comuni, i cittadini, senza nessuna differenza, sono tutti mafiosi non degni di partecipare alla vita del Consiglio metropolitano, in barba a qualsiasi principio di democrazia. Per intenderci, chiunque di noi, se fosse stato residente in uno di quei comuni, non avrebbe potuto partecipare al voto in quanto ‘ndranghetista! Per il legislatore italiano non c’è nessuna differenza tra persone per bene e mafiosi, sono tutti sullo stesso piano.

Inutile nasconderlo si tratta di un sistema elettorale truffaldino, che ha impedito ai cittadini di esprimersi. La Città Metropolitana e affare della città di Reggio Calabria, con consiglieri comunali reggini, il cui voto vale 7 rispetto ai comuni che vanno da 10 mila a 30 mila abitanti.

Inutile parlare per i comuni sotto tale soglia. I capi corrente dei partiti, a tavolino hanno deciso tutto, chi eleggere e chi invece doveva rimanere fuori. Ci sono comuni importanti che sono stati tagliati fuori, come Palmi e Gioia Tauro. Intanto la provincia di Reggio Calabria affossa tra crisi economica e inchieste giudiziarie, dove sta venendo fuori tutto il marcio di chi governa questa provincia. In attesa dell’autunno, dove si decideranno gran parte delle sorti dei politici calabresi, tra Corte Costituzionale e inchieste giudiziarie.

Il fallimento dell’agricoltura, del turismo, del terziario, il crollo del porto di Gioia Tauro, non interessa a nessuno, anzi la politica nazionale ha illuso il popolo con la produzione di auto a Gioia Tauro, per poi rimangiarsi tutto nell’indifferenza della classe politica. Dunque, in attesa di un cambiamento reale , Viva la Calabria!