Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 27 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Città sicure, arresti Carabinieri nel territorio cosentino Quattro persone sono finite in manette per detenzione di sostanza stupefacente, furto aggravato ed evasione dalla detenzione domiciliare.

Città sicure, arresti Carabinieri nel territorio cosentino Quattro persone sono finite in manette per detenzione di sostanza stupefacente, furto aggravato ed evasione dalla detenzione domiciliare.
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

E’ stato un fine settimana di arresti e serrati controlli quello appena concluso da parte dei Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro, che non sono stati rallentati neppure dal maltempo. Il bilancio è di quattro arresti in flagranza di reato, per detenzione di sostanza stupefacente, furto aggravato ed evasione dalla detenzione domiciliare. Nello specifico nella giornata di venerdì i militari della Tenenza di Cassano all’Ionio durante servizio di controllo del territorio udivano dei rumori insistenti di una motosega provenire da un fondo sito in Contrada Castagna Soprana ed una volta arrivati sul posto scorgevano due soggetti ancora intenti a tagliare del legname con una motosega ed un’ascia. Questi venivano identificati in ARMENTANO Franco, 43 enne di Cosenza ma residente a Cassano, con diversi precedenti di polizia e giudiziari ed un 23 enne del posto incensurato. Vicino a loro si constatava la presenza di un trattore, nel cui rimorchio era stata già adagiata diversa legna tagliata dalle querce del fondo, con l’evidente intento di rivenderla. I militari acclaravano che i due fermati non avevano alcuna autorizzazione per compiere tali attività e che quindi ci si trovava di fronte ad un vero e proprio furto.

Per tali motivi, d’intesa con il Sostituto Procuratore di turno della Procura della Repubblica di Castrovillari, si procedeva all’arresto in flagranza di reato dei due soggetti che dovranno rispondere nelle aule del Tribunale di furto in concorso aggravato dalla violenza usata sulle cose e dall’esposizione alla pubblica fede delle antiche querce tagliate. La motosega e l’ascia venivano sequestrate penalmente in quanto oggetti costituenti corpo di reato.

Nella giornata di sabato, invece, militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di questa Compagnia hanno eseguito mirati servizi antidroga a Schiavonea. In particolare i Carabinieri indirizzavano la propria attenzione su un gruppo di ragazzi che sostava con fare sospetto in un cortile di un palazzo. Dopo poco, uno di questi inginocchiatosi, smoveva con le mani la terra del giardino, come per celare qualcosa. Subito il dispositivo in borghese interveniva, fermando il gruppo di ragazzi ed identificandoli. Nel posto dove poco prima uno di questi aveva armeggiato, veniva trovato un sacchetto di plastica contente due dosi di marijuana, mentre poco più in là, nascosti all’interno di un sacchetto della spazzatura celato nello stesso cortile venivano rinvenute 8 dosi di hashish. Il ragazzo, M.C.F.,un coriglianese di 23 anni, con diversi precedenti di polizia, che era stato visto nascondere la sostanza stupefacente veniva, per tali motivi, arrestato in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio.

Sempre nella medesima giornata, durante servizio di pattuglia del territorio, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile riconoscevano F.M., coriglianese di 23 anni che si trovava per le strade di Schiavonea, pur essendo sottoposto al regime della detenzione domiciliare presso la sua abitazione, come era stato disposto dal Tribunale dei Minorenni di Catanzaro, che lo aveva ritenuto colpevole di un furto commesso in passato. Nonostante lo stesso cercasse di giustificarsi che aveva permessi per spostarsi da casa, i Carabinieri acclaravano che aveva l’autorizzazione solo per recarsi a lavoro presso un’impresa sita nella zona industriale di Corigliano Calabro e che quindi stava contravvenendo alle disposizioni impartite dall’Autorità Giudiziaria, per di più accompagnandosi con soggetti pregiudicati. A seguito di ciò veniva arrestato per evasione e portato presso il carcere di Castrovillari in attesa di essere giudicato, d’intesa con la Procura della Repubblica coordinata dal Dott. Eugenio Facciolla.