Cittanova al buio per una serie di manomissioni ai quadri elettrici
redazione | Il 22, Mag 2014
I tecnici, intervenuti in tutte le zone in cui il disservizio era stato segnalato, hanno riscontrato l’apertura dei quadri e lo spostamento dei selettori da on a off
di LILLY PINTO
Cittanova al buio per una serie di manomissioni ai quadri elettrici
I tecnici, intervenuti in tutte le zone in cui il disservizio era stato segnalato, hanno riscontrato l’apertura dei quadri e lo spostamento dei selettori da on a off
di Lilly Pinto
La mancata illuminazione serale e notturna, segnalata da alcuni cittanovesi nei giorni scorsi e riscontrata dai funzionari comunali, ha trovato, ieri mattina, una spiegazione. Nessun guasto sarebbe occorso, ma la ditta REDEL che cura la manutenzione dell’illuminazione pubblica cittanovese per conto di Enel Sole, nuovo fornitore di energia della cittadina, ha inviato oggi un rapporto di intervento dal quale si evince che la mancata accensione delle lampade pubbliche sarebbe, piuttosto, da ricondurre a una serie di manomissioni. I tecnici, intervenuti in tutte le zone in cui il disservizio era stato segnalato, hanno riscontrato l’apertura dei quadri e lo spostamento dei selettori da on a off. Le zone interessate sono Via Taccone, Via Nazionale, Via Circonvallazione Est, Via Tarsitani, Via Bernini, Via Gabella e Via Nazionale Nord. Su Via Taccone, in particolare, i tecnici hanno altresì rilevato lo scollegamento dell’interruttore di comando dell’orologio astronomico che consente l’accensione delle lampade pubbliche quando la luce del sole si abbassa. A comunicare l’esito degli interventi è stato lo stesso primo cittadino, Alessandro Cannatà, dichiarando di aver già provveduto a sporgere, nella stessa mattinata di oggi, una denuncia contro ignoti. “Mi domando – ha dichiarato il sindaco, facendo riferimento all’accesa camapgna elettorale in corso – come mai queste “manomissioni” succedano proprio in questo periodo”. Il funzionamento degli impianti è stato comunque ripristinato e gli amministratori si augurano che il “disservizio” non debba tornare a presentarsi.