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TAURIANOVA (RC), VENERDì 22 NOVEMBRE 2024

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Cittanova, “Andare Oltre” ricorda l’orrore delle Foibe Proposta realizzazione stele nel comune di Cittanova

Cittanova, “Andare Oltre” ricorda l’orrore delle Foibe Proposta realizzazione stele nel comune di Cittanova
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La storia la scrivono i vinti, fortunatamente, dopo anni di silenzio, l’Italia ha riconosciuto l’orrore delle Foibe e le atrocità della Jugoslavia Comunista sotto il comando di Tito, in un’Italia partigiana che solo a parole altri difesero nella resistenza. Così è stato per le vittime Dalmato-Istriane, la storia di Norma Cossetto, giovane studentessa che per le sue idee, perché Italiana, venne stuprata e assassinata con ferocia, infoibata, come tanti altri Italiani Giuliano-Dalmati e gettati nelle profondità carsiche. Purtroppo ancora oggi siamo lontani da quella “pacificazione nazionale” che di tanto in tanto viene pronunciata dalla politica, bisogna fare i conti con tutta la storia, dove a guerra finita non prevalse la giustizia, non prevalse il buon senso storico, si preferì fermare la storia a Piazzale Loreto e l’atrocità assassina delle Foibe, giunse agli anni settanta, dove in nome di un ideale politico giovani si scontravano e cadevano sotto i colpi della violenza, perché stavano dalla parte sbagliata, la verità, liberi dal condizionamento dei due blocchi contrapposti in occidente, in nome sacro della Sovranità nazionale e di un Europa forte e libera.

Le Foibe raccontano il dramma della solitudine di quelle popolazioni Italiano-Giuliano-Dalmate, costretti ad abbandonare con la forza e la violenza le proprie case, i propri affetti, immagini che stringono il cuore nel vederli cercare di portare via anche un piccolo pezzo di roccia, qualcuno anche i propri defunti. Una storia triste dove Italiani non erano solidali tra loro stessi, nell’indifferenza delle Istituzioni del tempo, dimenticati, emarginati in campi profughi senza alcuna assistenza, senza alcuna pietà nei confronti dei bambini. Coloro che oggi issano al vento le bandiere della solidarietà verso i profughi e ancora dimostrano reticenza per la giornata del ricordo, dovrebbero ricordare. Ricordare il dramma che hanno vissuto intere famiglie Italiane Giuliano-Dalmate. Ricordare il dramma che oggi vivono intere famiglie Italiane, giovani coppie, anziani, costretti come profughi a sopravvivere a volte senza un tetto sulla testa, senza un centesimo dei 45 euro o accoglienza in comodi alberghi come avviene, ingiustamente, per gli immigrati. Per me non è soltanto “giorno del ricordo” ma della riflessione sulla situazione attuale e solidarietà Nazionale nei confronti di Italiani stessi che vivono nel gelido della solitudine, soprattutto quella delle Istituzioni di governo centrale e locale, di un’Europa che soffoca la sovranità nazionale.

Ancora oggi ci sono “resistenze” da parte di una parte politica che, anche in ambito locale, nonostante la disponibilità dell’Amministrazione comunale di Cittanova a ricordare sul sito del nostro comune e nonostante la difficile situazione economica, avremmo preferito venisse data eguale importanza celebrativa alla giornata del ricordo come avviene per altre, da condividere con la comunità con l’affissione di manifesti celebrativi, perché è storia degli Italiani. Ciò dimostra che ancora oggi la giornata del ricordo, da una parte politica, quella che la storia ha sconfitto sotto le macerie del Muro di Berlino, vive ostaggio delle propria resistenza di onestà intellettuale, come se questa giornata riguardasse una parte del popolo Italiano e non l’Italia. Vista la disponibilità dell’Amministrazione Comunale, chiediamo, sulla base di una nostra proposta precedente e condivisa dal Sindaco, sulla quale si sta ragionando per il prossimo anno, di portare la storia sul terreno della libertà dal racconto dei vincitori o dei vinti e indire un concorso di idee per la realizzazione di una stele nel Comune di Cittanova che, nel nome di Norma Cossetto, ricordi i martiri delle Foibe ed una storia che le generazioni Italiane non devono dimenticare, dando valore al sentimento Patriottico perché la storia abbia un senso.

Il Presidente
Domenico Fonti